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Tu dici Avenged Sevenfold,io dico vita

 

Momenti che non dimenticherò mai -Parte 3

 

 

 

Nonostante in quegli anni gli Avenged non mi affascinassero più di tanto,vivevo dal di fuori la grande passione che aveva Franky per questa band.

 

 

Quando mi faceva vedere tutto esaltato le foto di Gerard Way con Mr.Shadows io annuivo fingendo di sorridere ma dentro di me pensavo che quel tipo non mi convinceva.

 

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Brian Haner e Gerard Way

 

Non mi hanno mai convinto loro,soprattutto Brian non mi ha mai convinta.

Insomma,guardatelo nella foto e ditemi se non è un tipo sospetto? Poi da come Frank lo descriveva lo vedevo come un poco di buono.

Frank era fissato con Brian e lo desiderava come padre,io a volte cercavo di fargli capire che doveva farsi una ragione della mancanza del padre e non sostituirlo con una rockstar che aveva l’aspetto di un drogato,a volte invece gli davo ragione ormai scoraggiata dal suo livello di ossessione e annuivo ogni volta che mi diceva «Ho scritto una lettera a Brian,la mando? Che dici Vale?».

 

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Mr.Shadows e Gerard Way

Io più che altro ero un pò intimorita da questi tizi,all’epoca avevo circa dieci anni e vedere queste figure vestite di scuro,truccati pesantemente e con l’aspetto piuttosto minaccioso mi portava ad averne timore anche se nel sorriso di Mr.Shadows ho sempre visto qualcosa di dolce,forse proprio grazie a quel sorriso non ho mai osato consigliare a Frank di non ascoltarli.

Guardate la foto,anche se sarà un metallaro,Mr.Shadows si vede subito che è un uomo dolce e non cattivo.

 

Sapevo che nonostante io ne fossi intimorita,a lui facevano bene,perchè in quel periodo era sempre esuberante e pieno di vita.
Sorrideva,rideva e mi faceva gli scherzi più assurdi.
A volte perdevo la pazienza di fronte alla sua iperattività ma quando ricominciò a star male mi pentii delle volte di troppo che avevo sbuffato.

 

Questa è proprio sfiga fu la prima cosa che pensai quando mi disse piangendo che il batterista degli Avenged era morto.
Sembrava che qualcuno lo volesse infelice a quel povero bambino,aveva solo undici anni,come faceva a sopportare la morte di un suo idolo?
Soffrii con lui per questa cosa,anche se ne ho davvero sofferto solo quando ho capito l’importanza che questa band ha anche per me.

All’epoca provavo emozioni di riflesso a lui.
Se Franky era felice perchè aveva scoperto la band della sua vita,io ero felice nel vedere i suoi occhi brillare.
Se Franky era triste perchè il suo batterista preferito non c’era più,io mi disperavo con lui e chiedevo invano aiuto.
Che qualcuno ci salvi da questo oblio…vi prego…

Ma nessuno è mai venuto a salvarci.
Lui ha perso la battaglia ed io ho continuato da sola a cercare un appoggio,un appiglio,e una volta trovatolo mi sono issata su con le mie sole forze.
Solo cosi si può vivere,con le proprie forze e le proprie emozioni.
Eravamo decisamente troppo attaccati io e lui,saremmo stati soli se non ci fosse stato l’altro e quando abbiamo capito di amarci le cose sono ulteriormente peggiorate.

Ancora mi chiedo come è possibile che fossimo talmente legati…a volte dicevamo le stesse cose nello stesso momento e poi scoppiavamo a ridere divertiti dalla cosa.
Ma se ci ripenso adesso mi vengono i brividi perchè quella parte di me,la mia ombra,la faccia opposta della medaglia…non c’è più.

 

Dopotutto è stato forte anche allora ed ha superato questo terribile lutto,ha deciso anche se sarebbe andato a vederli in concerto.
Nonostante sua madre non fosse molto convinta per via dell’opinione che aveva di questa band alla fine accettò dopo aver chiesto il mio parere.
Avrei voluto dirle «Senti,non lo mandare da nessuna parte,ma hai visto la faccia di quel Brian?!» ma sotto minaccia di Frank risposi «Francesco deve assolutamente vedere la sua band preferita,non ci sono dubbi a riguardo».
Qualche dubbio l’avevo ma lo lasciai andare al concerto anche un pò gelosa di non poterci andare.
Ma cosa pretendevo? Neanche mi piaceva quella band infondo xD

Avevamo da poco iniziato la seconda media ed io gioivo per la nascita del mio primo nipotino,mentre lui si trasformava in qualcosa di estremamente spaventoso ma allo stesso tempo estremamente affascinante.

 

 

Quando tornò da quel concerto aveva in testa mille idee malate che non riuscii a fargli passare tanto facilmente.
Decise che si sarebbe fatto un look più da rocker come quello dei suoi idoli,si comprò un paio di antipatici occhiali da sole e non vidi i suoi occhi alla luce del sole per parecchi mesi.
Anche caratterialmente diceva di voler cambiare,voleva essere più sicuro di se e strafottente.
A me la cosa spaventava perchè sapevo che nel suo animo era dolce,gentile e fragile,non avrei mai immaginato che potesse diventare insensibile come pensavo fossero i suoi idoli.
Ma solo allora capii che mi sbagliavo riguardo all’opinione che avevo degli Avenged Sevenfold,perchè Franky non diventò mai un teppistello ma forse diventò anche più comprensivo di quanto lo fosse stato prima.
Non si faceva più cogliere da scatti di nervosismo e mi comprendeva in qualsiasi circostanza,anche la più stupida.

Non si stancò mai di vestire di scuro ma si stancò presto degli occhiali che cestinò con mia grande approvazione qualche tempo dopo.

 

 

Il più grande cambiamento dopo quel concerto fu sicuramente nei suoi progetti futuri.
L’anno prima aveva iniziato a suonare la chitarra elettrica che la madre gli aveva regalato per Natale ma dopo la morte di The Rev smise per qualche mese.
Sotto mia minaccia ricominciò ad esercitarsi e decise di andare a prendere lezioni.

 

Tornato dal concerto aveva progetti molto più ambiziosi.

«Dobbiamo mettere su una band Vale,spaccheremo tutto» mi disse un giorno.
Lui mi sorrideva e annuiva convinto,a me quell’idea era sembrata talmente assurda che mi misi a ridere.
«Lo sai che sei brava a cantare,non fare la scema» ribattè lui al mio scetticismo.
«Ma non credo proprio» – «Non pensare assolutamente a me per questa cosa» risposi scuotendo la testa convinta che mai sarebbe stato quello un mio desiderio.
«Non credere che mi metterò a cercare un altra cantante quando ho te qui,perchè sei pazza se lo credi» ribattè lui.
«Lo so già che sono pazza,grazie» annuii io.
In cuor mio quella idea mi piaceva,sentivo che avrebbe potuto smuovere un pò la mia vita entrare più a fondo nel mondo della musica ma ero timorosa e non convinta di voler condividere le mie performance canore con lui più di quanto già facessi e poi formare una band avrebbe implicato anche altre persone estranee e l’idea mi schifava moltissimo.
Qualcuno che si intrometteva nella nostra amicizia? Nelle nostre vite? Qualcuno con opinioni e punti di vista differenti dai nostri? Neanche per sogno. Non ero pronta.

 

 

Oltre al progetto della band si mise in testa di farmi sentire come suonava.
Io ero incuriosita ma una vocina nella testa mi diceva di lasciar stare,avevo paura che non fosse bravo e che avrei dovuto convivere con questo peso visto che non sarei mai riuscita a dirglielo in faccia.
Ma mi sbagliavo di grosso,quella vocina mi stava avvisando di qualcosa che avrei temuto molto di più da quel momento in poi.

 

 

Un pomeriggio prese l’iniziativa dal nulla della noia in cui stavamo vagando.

«Tu vuoi che io ti guardi suonare?» – «Sei sicuro?» rimasi stupita perchè non aveva permesso mai a nessuno di vederlo suonare,nemmeno a sua madre.
«Sono sicuro Vale» rispose lui serio.
Annuì,anche se ero un pò spaesata dalla situazione.
Mi fece sedere alla scrivania e attaccò l’amplificatore.
«Ormai mi esercito da quasi un anno,credo di aver imparato a suonare decentemente altrimenti non ti farei mai assistere a questa cosa lo sai» mi disse per tranquillizzarmi.
«Ma io lo so che sei bravo,non c’è bisogno che me lo dimostri,ma…se ci tieni tanto…ti ascolto» risposi io incerta dai dubbi che mi dicevano che non era la cosa più giusta da fare.
Imbracciò la chitarra e prese il plettro tra le dita.
«Devi darmi un giudizio imparziale» mi avvertii prima di iniziare.
Io annuì ancora una volta e lui iniziò a suonare la mia canzone preferita.

Riconobbi subito le prime note di Hysteria,la mia canzone preferita dei Muse,e sul mio viso nacque uno spontaneo sorriso da ebete.
Lo ascoltavo assorta e lo guardavo estasiata.
Era bravissimo,non sbagliava una nota e ci metteva del suo,dell’emozione personale che arricchiva ancora di più la sua esecuzione.
Mi trattenni dal canticchiarla solo perchè rimasi folgorata e affascinata da lui che all’improvviso mi sembrava un altra persona.

Francesco sembrava essere uscito dal suo guscio,finalmente vedevo quel bambino dal carattere determinato ma introverso,aprirsi con la sua arte,arte che lo faceva parlare in tutte le lingue del mondo.
Si stava aprendo a me,se aveva deciso di farsi vedere suonare proprio da me doveva esserci un motivo e in quel momento mi sembrò di capirlo al volo.
Quei cinque anni dai quali ci conoscevamo assunsero un significato completamente diverso,all’improvviso iniziai a vedere la realtà.

La realtà era che Francesco era un ragazzino difficile ma aveva imparato ad esprimersi con la musica,forse lo sapeva fare già da prima che ce me accorgessi in quel frangente.
La realtà era che Francesco non era un ragazzino sfigato e problematico,nella realtà il Francesco che vedevo ora era talentuoso e intrigante rispetto a tutto il resto del genere umano di dodici anni.
La realtà era che Francesco non mi aveva incuriosita dal primo istante,nella realtà Francesco mi aveva sempre affascinata e sempre nella realtà mi ritrovai ad avere un grosso problema.

 

Ero innamorata del mio migliore amico e lo scoprii cosi,vedendolo suonare,cosi scoprii davvero chi era,scoprii che era colui che amavo.

«Allora?» chiese lui interrompendo il flusso dei miei pensieri.
Sbattei le palpebre cercando di concentrarmi su quello che mi aveva chiesto,sentii che il cuore mi batteva all’impazzata e non ero sicura fosse dovuto allo spavento che mi aveva causato la sua domanda improvvisa.
Cosa potevo dirgli?
Avrei dovuto dirgli semplicemente «Ti amo» ma mi aveva chiesto un parere imparziale perciò un «Sei bravo» forzato mi sembrò il giusto compromesso.
Cercavo di apparire seria ma le mie dita tremavano,non capivo cosa me prendesse ma se nel mio cuore avevo sentito le parole «Lo ami» potevo anche farmi prendere dall’ansia.
«Certamente non sono Matt Bellamy ma…» disse lui fermando la mia ansia crescente.
«…sei degno di suonare questa canzone» conclusi io al suo posto prestando più attenzione alla sue parole.
«Lo spero,lo spero Vale» rispose riponendo la chitarra sul tre piedi.
«No,che fai» saltai in piedi, «Devi suonare qualcos’altro!» lo fermai lei agitata da quel gesto.
Mi guardò attentamente,sembrava confuso dal mio comportamento ma annuii fedelmente e riprese la chitarra.
Suonò tutte le canzoni che aveva imparato a suonare fino ad allora ed ogni tanto alzava lo sguardo per guardarmi.

Mi sembrava di essere entrata in una specie di trance,lo guardavo con tale ammirazione e attenzione che iniziai a pensare che si stesse accorgendo di tutto.
Ma per me in quel momento era impossibile trattenere l’improvvisa voglia di fermare il tempo in quell’istante,tornare indietro,e dirgli «Non ti voglio sentire suonare la chitarra,non mi interessa».
Cosi avrei risparmiato tanta sofferenza a tutti e due,ma mi ero lasciata convincere dal suo entusiasmo da bambino che vuole mostrare alla mamma il lavoretto che le ha fatto per la sua festa.

 

Ed ora ero io quella alla festa,una bellissima festa nella quale ballare,e ballare…finchè non fossi caduta nelle sue braccia.

Ma infondo lo so di chi è la colpa di tutto questo,certo che lo so.
Se non fosse mai andato a quel concerto non avrebbe trovato mai il coraggio di farsi vedere da me mentre suonava…
…La colpa è degli Avenged Sevenfold,come è colpa loro di quasi ogni cosa che successe da quel momento in avanti.

Loro erano la sua vita,ed ora sono la mia vita,anche se infondo so che non potrò mai amarli come faceva lui,perchè dentro di me tendo sempre ad incolparli ingiustamente per quello che è successo a lui.
Li incolpo anche solo per divertirmi,per scherzare,già,ormai non ci credo più con convinzione che sia stata colpa loro,ci credevo quando ero confusa e nell’oblio,ma ora so che loro l’hanno solo spinto verso la vita il più possibile.

Non è bastato,non è bastato niente.
La colpa è di Brian perchè non ha trovato abbastanza riff convincenti,la colpa è di Mr.Shadows perchè non ha trovato le parole adatte,la colpa è mia che li ho sempre disprezzati finchè lui era in vita.

E non dimenticherò mai quando vedevamo i loro concerti in televisione ed io commentavo disgustata,non dimenticherò mai la delusione che gli leggevo in viso.

La colpa in questa storia ha divorato il mio cuore ma se penso che loro non ne sanno niente mi sento in difficoltà,dovrebbero sapere anche loro.
Avrei dovuto chiamarli per il funerale e dirgli «Hei raga,il vostro fratello ha deciso di abbandonare la battaglia,che ne dite di venire a salutarlo?» – «Infondo è colpa anche vostra che non gli avete dato abbastanza motivi per andare avanti».

Loro non sanno però…sapranno.
Mi sono ripromessa che devo sapere,e qualsiasi sarà la loro reazione io saprò di aver rispettato il mio obiettivo e le volontà di Franky che mi ha lasciato le lettere che aveva scritto ma non inviato a loro.

Ne farò buon uso,lo prometto.
Fidati di me Frank,vedrai i tuoi idoli,li porterò davanti alla tua tomba.
Voglio proprio vedere la faccia che farà il tuo caro Brian,non aspetto altro.

Autore:

Blogger e studentessa. Iper appassionata di millemila cose. Donna dall'umore super instabile. 🧠Attivista per la salute mentale 💪Femminista intersezionale 🎨INTJ

12 pensieri riguardo “Tu dici Avenged Sevenfold,io dico vita

  1. Ho ascoltato Hysteria, mi piace. Non ricordo più cosa avevo ascoltato quando avevi l’altro blog e che anche mi era piaciuto. Inviami dei link, ho voglia di conoscere l tuo mondo… Dora

      1. Per ora ho sentito un po’ di Linkin Park e non mi piaccioni. Mentre invece mi piace This is how – Muse – My Chemical Romance mi piacciono… continuerò nell’ascolto…

      2. Si i Linkin Park fanno nu metal,un genere differente dal rock dei Muse o dei My Chemical Romance. Probabilmente non ti piaceranno neanche gli Avenged Sevenfold allora,però è meglio cosi. Prova anche con i Thirty Seconds To Mars,i primi tre album però 🙂

      3. Ho ascoltato: The kill; This is war; From Yesterday; Hurricane. Mi sono piaciute tutte. Degli Avenged Sevenfold ho sentito Afterlife e A little piece of heaven, non mi sono dispiaciute affatto…

      4. Sono contenta,gli Avenged anche se hanno quell’aspetto da duri sono dei teneroni ❤ e le i testi delle loro canzoni lo rispecchiano.Prova a sentire Seize the Day e Coming Home. Dei Mars mi sento di consigliarti anche A Beautiful Lie che è la mia canzone preferita :3 Se inizio a consigliare canzoni la smetto più,credo che potrei continuare per trenta commenti xD Decidi tu quando ne hai abbastanza.

      5. Mi sembra che però non lo sto facendo bene. Ho bisogno di più elementi per consigliarti cose più specifiche,altrimenti finisce che ti consiglio solo le mie canzoni preferite xD Puoi scrivermi per email qualche artista che ti piace? Cosi ti consiglio meglio u.u

  2. Oggi stavo provando a cantare una nuova canzone e credo proprio che potrebbe piacerti.
    Io per esempio l’ho scoperto recentemente,conoscevo già la band ma non questa splendida canzone.
    https://www.youtube.com/watch?v=0n-EN33g5fY ti ho linkato la versione live cosi vedi anche quanto sono belli gli Incubus *-*
    Fammi sapere che ne pensi ❤

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