Pubblicato in: 2017, Relazioni

Siparietto

Buonasera cari lettori,

Oggi sono qui insieme al mio migliore amico Il Criceto, per parlarvi di argomenti molto delicati e profondi.
Questo è un articolo scritto popo a quattro mani.
Le vedete? Le mie manine da piccola Tappetta e le sue manone da gigantesco Criceto,stanno qua sulla tastiera e scrivono,per voi.

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Piacere di conoscervi,noi siamo Valentina e Francesco.
Abbiamo diciannove anni.
Siamo nati il primo e l’ultimo del mese.
Siamo l’uno il contrario dell’altra,eppure siamo migliori amici.
Soffriamo entrambi di un disturbo psichico che adesso andremo ad approfondire insieme,tramite un leggero e simpatico siparietto.
Insomma,le solite cose che escono fuori quando parliamo noi due.

Valentina: «Franceschino bello,come stai?»
Francesco: «Al momento sto bene,al momento non mi posso lamentare più di tanto. Sto sotto le coperte al calduccio»
Valentina: «Franceschino bello,però è vero che hai passato dei momenti brutti brutti nei mesi scorsi e negli anni scorsi?»
Francesco: «Cara Valentina,eh si,purtroppo ho passato tanti mesi e anni brutti,ma ormai…sono circa quattro anni che vivo in questo Inferno,non riesco più ad uscirne fuori…anche se con il tempo le cose sono migliorate…ci sono alti e bassi,ci sono momenti migliori e momenti in cui sembra che tutto cada nel vuoto»
Valentina: «Ciccio il siciliano,vuoi raccontare pubblicamente del disturbo psichico che ti affligge? Spiegaci»
Francesco: «Certo,bene. Sono lieto di raccontarvi. Allora,intanto metto la testa sotto le coperte cosi mi sento più tranquillo. Allora…bene. Io soffro di depersonalizzazione da circa quattro anni, accompagnata anche dalla depressione e da una psicosi. Non sono stati anni molto facili,all’inizio soprattutto è stata dura quando non capivo cosa avevo,pensavo di essere impazzito ed essere morto. Ma poi con il tempo ho scoperto di soffrire di questa depersonalizzazione. I primi anni,soprattutto il primo è stato il più tosto,i sintomi erano al massimo;confusione,senso di irrealtà,le domande esistenziali che mi ripetevo in modo ossessivo,non provare nessun tipo di emozione,vedere il proprio corpo distaccato dalla mente,il tempo fermo. Il primo anno è stato bruttissimo,anche il secondo,ma dal secondo in poi i sintomi si sono alleggeriti,fino ad arrivare ad ora dove il senso di realtà è più forte e alcuni sintomi sono spariti. Anche se però la sofferenza è ancora grande. Ancora adesso mi domando sulle sensazioni che ancora provo,sulla derealizzazione che ancora mi è rimasta. Spesso ci sto male perché non riesco…perché ho paura di non uscirne…oppure di non uscirne completamente. «E tu Valentina,come procede con i tuoi disturbi,mostriciattola?»
Valentina: «Allora,France. Come procedono i miei disturbi? Devo ammettere che da Novembre dell’anno scorso ad adesso ho fatto grandi passi,l’anno scorso dormivo sul divano a quest’ora,e mi alzavo ogni dieci minuti per passeggiare nel corridoio come un anima in pena quale ero. Adesso dormo,sia ringraziato lo psichiatra e gli ansiolitici! Sul fronte antisocialità sono ancora indietro,è una continua lotta che va combattuta giorno per giorno. Ogni volta che esco per strada vorrei bruciare vive tutte le persone perché mi urtano al sistema nervoso.
Ma non lo faccio,mi freno,mi controllo e anche la mia rabbia inizia a stare più tranquilla nella mia pancia. Sul fronte ansia stiamo proprio messi male,Francè,inizio ad agitarmi per un nonnulla,il cuore va all’impazzata,divento color prugna in faccia e inizio a non vedere più niente. E vabbè,so cose che fanno parte della mia personalità ormai,me ce devo abituà.» «Francè,mi ammetti pubblicamente il perchè mi chiami Tappetta da quando mi conosci?»
Francesco: «Facile. Perché sei una Nanetta di Campagna».
Valentina: «E tu sei…sei…sei…sei solo un Criceto paffuto!!!Poof! Faccio la magia e sparisci! Perché sei un criceto magico! Puoi renderti invisibile!»
Francesco: «Bando alle ciance,torniamo a parlare di argomenti seri» «Secondo te,Valentina,ne uscirai mai da questo brutto…tunnel?»
Valentina: «Capperi France,mica so drogata che deve uscire da sto tunnel. Comunque,mio caro figlioccio,penso che molte cose se mi impegno posso risolvere o migliorarle ad un livello di accettazione sopportabile,ma alcune cose mi sto rendendo conto che sono ormai cosi radicate in me che non potrò mai cambiarle quel tanto che mi serve per renderle sopportabili. La vita è questa,me la combatterò fino alla fine,o almeno finché ne avrò la forza» «E tu,Francois,quand’è che ti taglierai i capelli?»
Francesco: «Presto. Credo tra un paio di mesi. Anche se non me li taglio quasi da quattro anni. Anche se mi piacerebbe tanto farmi i rasta ma credo ci vogliano troppi soldi» «Beh,a te come va con il corso di scrittura?»
Valentina: «Non ci sto andando più! xD L’ho abbandonato! Un po perché mi sto concentrando solo e unicamente a studiare e un po…perché lo sai,France,le persone non ce la faccio proprio a sopportarle più di un tot. N’c’ha faccio popo»
Francesco: «Bene Valentina,dovresti sforzarti ad andarci,ti farebbe bene. Ma se non ti va,non ti va,pazienza».
Valentina: «Lo so France,lo so. Io ci provo ma la mia pazienza ha un limite molto basso purtroppo. Non so se questo mio limite riuscirò mai a superarlo,anche se vorrei tanto visto che mi condiziona tantissimo la vita in negativo.» «E tu,come va con la socializzazione?».
Francesco: «Cosi e cosi. Quando sto con le altre persone mi sento sempre in torto…in difficoltà. Non riesco mai a star tranquillo».
Valentina: «Francè,sai che ti dico?» «Sono loro che sono in torto con noi. Quella società di merda che ci ha schiaffeggiati,picchiati,umiliati,torturati e alla fine sputati via. Ci hanno esclusi e ci hanno perso loro,capì? Noi abbiamo due grandi personalità,due grandi cuori. Tu soprattutto e soprattutti,c’hai un cuore grande quanto una casa,anzi,quanto Micheluzzo. Chissene se non riusciamo a socializzare,ci sono io France,non te preoccupà,non starai mai più da solo».
Francesco: «Ragazzuola,anche tu non sarai più da sola,ci sono io qua».

Bene ragazzi,dobbiamo andare a dormire che domani ci aspetta un altra giornata da combattere con i denti e con le unghie.
Diamo una buonanotte a tutti.
Stateci bene.

Tappa & Criceto

*Nota d’autore:
GUEST BLOGGING:

Questo articolo l’ho scritto in collaborazione con il mio mitico Francesco.
Forse non tutti sanno che anche lui ha un blog,non è certo prolifico quanto me (sono una pazza logorroica) ma nel suo piccolo,secondo me,France ha tanto da dire e da dare al mondo.
Perciò vi lascio il link del suo blog,nel quale ha scritto articoli che approfondiscono la sua situazione,i suoi disturbi,la sua quotidianità.
Per quanto riguarda me,devo linkarvi articoli dove parlo della mia pazzia? Converrete con me che non c’è n’è bisogno,il blog ne è già pieno. Non voglio autospammarmi la mia psicopatia xD
Grazie a tutti coloro che avranno letto questo articolo,personalmente mi sono divertita tanto a scrivere con France,se potessi lo farei tutti i giorni.
Grazie France per la pazienza che hai con me e i progetti in cui ti coinvolgo tuo malgrado. Btv

Autore:

Blogger e studentessa. Iper appassionata di millemila cose. Donna dall'umore super instabile. 🧠Attivista per la salute mentale 💪Femminista intersezionale 🎨INTJ

30 pensieri riguardo “Siparietto

  1. Mi ha fatto sorridere, per la maniera in cui lo hai proposto, e mi ha fatto pensare. Si, perché chi lo ha detto che i nostri comportamenti (ci metto anche il mio, vedi?) non siano altro che il risultato di un approccio errato operato da coloro con cui ci relazionavamo? Gli altri si aspettano da noi un comportamento, scusa il termine, “normale”, intendendo con questo che dovremmo adeguarci ai loro parametri, essere come sono loro, come la maggior parte della gente: ma non tutti siamo uguali! In mezzo a un gregge di agnellini bianchi uno giallo non ci può stare? ( ed ho detto giallo, non nero). E allora, da secoli, chi è diverso, chi, cioè, affronta le cose in maniera differente, viene messo da parte, isolato, attaccato. Non ne parliamo poi se la diversità è fisica o di etnia….

  2. Mi piace la voglia che hai di migliorarti e l’accettazione di alcune parti di te che sai di non poter cambiare. Mi piace il modo in cui lo hai espresso, mi piace che hai compreso che la “normalità” unica e sola non esiste ma che siamo tutti ognuno normale a proprio modo.

    1. Grazie,credo che uno ho accetta di essere come è oppure impazzisce completamente,io ci sono andata vicino,forse sono impazzita e sono tornata dall’Inferno ed ho capito la chiave per vivere non dico serenamente ma almeno dignitosamente….accettare quella che sono e pazienza

  3. Anch’io sono come voi, mi sforzo, ma a volte non basta e sono arrabbiata con questo mondo che,come hai ben detto, ci mette ai margini. Sei una grande vale.

  4. L’ha ribloggato su Il Fagiolino d´Oroe ha commentato:
    Ciao cari lettori. Questo “siparietto” l´ho scritto insieme alla mia migliore amica Valentina, spero vi piaccia, io mi sono divertito nel farlo, e credo anche la tappetta. Un abbraccio e buona lettura 😀

  5. Vi vedo: belli, forti e che vi divertite. E quando dico forti, intendo fortissimi, perché capisco che non sia facile mettersi a parlare delle proprie sensazioni con tanta leggerezza.
    Anche se hai smesso il corso di scrittura, continua sempre ad esplorare i modi di raccontare le cose, mi piace tanto leggerti!

    1. Il Seroquel non lo conosco, cos’è?
      Le benzodiazepine sono le mie migliori amiche,in un vecchio articolo “Ode agli psicofarmaci” l’ho detto e lo ripeterò fino alla morte xD

    2. Comunque è un piacere per me conoscere te,ho letto i tuoi articoli e mi sembra che abbiano molto in comune.
      Se non ti scoccia ti stalkerizzerò un po,nel senso buono del termine,ti commenterò tutti gli articoli per conoscerti meglio :))

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