Scarpe e Befana

La Befana vien di notte con le scarpe tutte rotte…

…Sarò una poraccia però oggi la storia è andata diversamente,non riesco più a riconoscermi nella cara vecchia Befana.

La Befana vien di notte e mi porta le scarpe nuove! 😀

Ho cambiato la filastrocca,e l’ho pure disastrosamente denaturata della sua rima.
Chissenefrega.

Quest’anno la Befana mi ha portato le scarpe nuove,quindi sono contenta.
Io odio l’abbigliamento con tutto il mio cuore,perché non trovo mai niente che mi sta bene.
Ma le scarpe sono la mia passione.
Fin da bambina.
Mi raccontano che mettevo le scarpe col tacco di mia madre e camminavo con un piccolo ET per tutta casa.
Fantastico. Chissà quante risate si facevano.
Ma con il passare del tempo è cresciuta sempre di più con me la passione per le scarpe.
Non ne compro a centinaia,ma quella volta all’anno che le compro scelgo le più belle per me e provo quel senso di appagamento che comprare una maglietta non mi farà mai provare.
Se guardo il ripiano dove sono sistemate tutte le mie scarpe,oltre a sembrarmi una vetrina da collezione,mi rendo conto di come sono cambiata.
Chiuse in uno scatolo ci sono le ballerine che metto d’estate,quelle che ho comprato una decina d’anni fà a Bari.
Mia madre mi dice sempre che mi stanno male perché ho i piedi grandi,ma visto che a me piacciono le metto lo stesso.
Poi,accanto,ci sono le ormai logore e consumate Converse.

Ho sognato di avere quelle scarpe per mesi prima che mio padre potesse comprarmele.
Avevo undici anni quando il mio sogno si è avverato.
Mi portò in quel negozio da ricconi pieno di gente antipatica e puzzolente di quella colonia schifosamente petrolifera ed io scelsi le Converse che mi sembravano più belle.
Fucsia. Quelle un po più alte.
Ho indossato quelle scarpe tutti i giorni per tutta la scuola media.
Ho cambiato la combinazione di lacci centinaia di volte.
Quando sono andata al concerto dei Mars ho messo quelle,con i lacci che formavano la Triade (il simbolo dei Mars).
Adesso in linea di massima le metto solo per i concerti,ma quelle scarpe sono la mia vita.
Sotto quelle suole ci sono ricordi di tutti prati che ho calpestato,di tutta la terra che ho attraversato,e di tutta la polvere della classe che ho avuto sotto i piedi.
Quelle scarpe sono me,sono l’ultimo ricordo della piccola Valentina.
Ricordo che per essere coordinata con le scarpe in quel periodo compravo tutto fucsia.
Tanto che alla fine,non ricordo chi (bugia,ricordo ma non mi va di ricordare) mi ha affibbiato il soprannome Valentì Fragolì.
Quel fottuto astuccio con le fragoline disegnate sopra.
Alla fine l’ho buttato piangendo perché odiavo quel soprannome del cazzo.
Se mi vedesse adesso quello che mi affibbiò quel soprannome,non potrebbe che ricredersi.
Non sono più Valentì Fragolì da tempo.
La parte fragolosa (che porcheria) che c’era nella piccola Valentina dolce e innocente è stata distrutta dagli anni.
Okay,non ho trent’anni,ma sono già distrutta dal punto di vista dell’innocenza.
Non c’è più un briciolo di innocenza in me.

Le altre scarpe che adoravo profumavano di fragola,erano nere e fucsia,la mia parte oscura iniziava ad affacciarsi piano piano.
Erano di una di quelle marche profumate,non ricordo nemmeno il nome.
Erano cosi comode e calde,ricordo che erano super imbottite.
Il problema è stato che la mia migliore amica le comprò uguali perché le piacevano molto,e iniziarono ad insultarci per questo fatto che portavamo le scarpe uguali.
Allora io non le indossai più.
Quella stronza,tutta colpa sua.

Ieri sera m’è parso di vederla in centro,chissà se era davvero lei.
Wow,non ci si riconosce nemmeno più.
Beh,io sono cambiata una cifra. Sono passati gli anni.
Ma credo fosse lei. I suoi occhi non li dimenticherò mai.
I miei sono cambiati. Nessuno potrebbe mai riconoscermi ormai.

Da quando ho deciso che avrei provato a trasportare la mia passione per il rock anche all’esterno di me stessa…compro scarpe sempre più oscene.
Sono passata dalle sporche bianche senza lacci,a quelle grunge.

Poi sono arrivati gli stivali. Un paio che ho buttato.
Quelle alte,con la suola che era almeno di quattro centimetri dal suolo.
Ecco,adoro quel modello di scarpe.
Poi per una Tappa come me,servono.

Adesso però sono fissata con gli stivali.
Ieri infatti mi sono fatta comprare degli stivali da punkabestia.
Mio padre non ha battuto ciglio,ha uscito i soldi e basta.
Non dice più niente ormai,mi sta facendo il completo tutto di pelle e non si preoccupa neanche che mi droghi.
Che uomo.

Che fighe le scarpe nuove.
Sono gli stivali più alti che compro da tipo dieci anni.
Di pelle neri. Con delle borchie che quando cammini fanno quell’adorabile rumore che segnala l’arrivo di un soggetto pericolosamente pericoloso.
Cerniere,borchie,pelle,lacci.
La perfezione per me.

Non pensavo avrei trovato il numero,non pensavo che la cerniera si sarebbe chiusa sulle mie caviglie cicciotte.
Invece sono andati alla perfezione.
E allora,venite qua alla mamma.

Alex Turner che direbbe di ciò?
Gli piacerebbe una ragazza più rockettara di lui?
Giubbotto di pelle nero,leggings di pelle neri,adesso anche gli stivali.
Alex avrebbe paura di me.
Come ho paura io.

Mi mancano solo gli occhiali di pelle,e poi ho chiuso.
Mi manca non poter mettere gli occhiali da sole,quelli belli alla Alex Turner che l’amico di mio padre gli ha regalato ed io gli ho rubato.
Mi sa che ogni tanto tornerò a non vedere più un tubo almeno per completare il look.

Io,Valentina,che parlo di look.
Questa si che è un oscenità.
Meglio che la smetto.

Comunque la vera oscenità è che sono una grande tirchia.
Ma noi non siamo tirchi,noi siamo più dritti degli altri,tutto qui.
Come ho detto al mio Capo,sarà orgoglioso di me per questo acquisto.
Un prezzo da ridere,e delle scarpe bellissime.

Sentite,mia sorella coi saldi si compra il maglione a dieci euro,per me dieci euro sono un furto.
Non ce la faccio,è più forte di me. Sono tirchia dentro.
Dieci euro per un pezzo di lana di merda mi sembrano una cazzata.
Meglio per un libro!!
La carta è immortale ed ha un valore immenso per me.