Pubblicato in: Vita

We. Are. The. Music. 🎵

  17 Marzo 2019,Taranto

Mio Caro,

Stamattina mentre studiavo avevo messo su la riproduzione casuale,cosi la musica poteva aiutarmi a non farmi deprimere dalla fisica.
Ad un certo punto è partita Snuff,degli Slipknot.
Ho sorriso a me stessa,mi ha ricordato una cosa molto più nitidamente di quanto l’avessi mai ricordata da quando era successa.

Stavo al centro,nella sala da pranzo,con la mia Stefania.
Sentivo una musica provenire dal corridoio,una musica familiare.
Presi Stefania per il braccio e la trascinai per il corridoio.
Nel corridoio c’era Antonio,che parlottava con il Metallaro.
All’epoca Antonio era il ragazzo di Stefania,perciò lei mi seguì volentieri mentre mi avvicinavo spavalda verso il Metallaro.
Antonio e Stefania si allontanarono dietro di me,io mi ritrovai di fronte al Metallaro che ascoltava quella musica che avevo sentito e subito riconosciuto.
E se qualcuno ascolta musica che conosco a meno di un chilometro da me,io appaio come un vampiro richiamato dal sangue.
«Che ascolti?» chiesi al metallaro,alzandomi sulle punte nel tentativo di spiare lo schermo del suo telefono.
«Non li conosci» mi rispose lui.
Rimasi indignata.
Come si permette.
Pensa di essere migliore di tutti solo perchè è metallaro?
Pensa che io non possa conoscere la musica perchè non sono come lui?
Che gran bastardo.
«Li conosco invece» risposi io convintissima.
Avevo riconosciuto la voce del cantante.
Il Metallaro sorrise divertito, «No,non li conosci» continuò a dire imperterrito.
«Li conosco,ti dico» continuai io.
In quel momento capii che era testardo oltre che saccente.
Ma anche lui in quel momento deve aver capito che io sono testarda,e saccente.
Lui continuò a scuotere la testa sicuro.
«Sono gli Slipknot» dissi io.
Lui sgranò gli occhi sorpreso.
Metallaro ingenuo,hai qui di fronte a te la Regina dei Pazzi Rockettari.
Tu neanche sai la musica che conosco.
«Si» mi confermò.
«Mi piace molto Snuff,degli Slipknot» dissi io andandomene.
Ero rimasta indignata dalla sua saccenteria,non avevo voglia di iniziare a conversare sulla musica,nonostante avrei potuto subito attaccare bottone su quel fronte a quel punto.

Sono tornata alla realtà pensando:
«Quel metallaro saccente è il mio fidanzato oggi,assurdo».
Ho sorriso ancora di più,ho scosso la testa.
Tu eri sicuro io fossi una cosa,del tutto estranea a te.
Io ero sicura che tu fossi una cosa del tutto simile a me.
Ci siamo sbagliati entrambi.

Io non sono la bambinetta ascoltatrice di pop che tu avevi pensato a prima vista.
Sono il fantasma consumato dal passato che ascolta rock,e più metal di te.
Sono la tua punkina.
Sono tua,addirittura,ora.

Tu non sei il Metallaro trucido che pensavo fossi a prima vista.
Sei il Punk più punk che io conosca,il ragazzo più dolce e tenero del mondo intero.
Sei il mio punkettone leopardato.
Sei mio,addirittura,ora.

Siamo l’uno dell’altra,addirittura,ora.
Chi se lo poteva mai immaginare quel giorno in cui mi hai trattata a pesci in faccia con la tua sfacciataggine musicale?
Io ero certa però,non potevi tenermi lontana a lungo.

Poi ho pensato «Se non fosse stato per gli Slipknot non ci saremmo mai conosciuti» «Forse neanche avrei mai trovato il coraggio di parlargli».
Ora non potrò ascoltarli senza pensare a te.
Ora dovremo scegliere una loro,come nostra canzone.
Assolutamente.
Sono l’inizio di tutto.
Il punto di origine.
Il punto di origine tra le rette che hanno costruito il piano cartesiano del nostro rapporto.
Io e te,siamo fatti di musica.
Sempre e comunque.
Anche in questo caso.

Più avanti nella mattinata ho ricordato quella mattina che stavamo fuori nel chiostro del centro,tu fumavi ed io mi sedetti accanto a te.
Parlavo con Stefania di musica,di come tu ascoltavi la stessa musica mia,quando oltre a quella canzone degli Slipknot non sapevo assolutamente cosa tu ascoltassi.
Allora iniziai a parlarti.
Cosi,ti chiesi se ti piacevano i Pantera. Se ti piacevano i Korn.
Presi a caso dal mio bagaglio più pesante qualcosa che potevamo avere in comune.
Poi ricordo che ti chiesi di mettere Walk,cosi per farla sentire a Stefania.
E sentimmo Walk,insieme,anche se lei poco dopo si scocciò.
Io rimasi.
E dopo quella,ne abbiamo sentite a centinaia di canzoni,assieme.

Tra le centinaia di gruppi che conosciamo a testa ogni tanto scopriamo uno che abbiamo in comune.
Ma in linea di massima il gruppo che abbiamo in comune sono gli Avenged Sevenfold,come d’altronde non potevo immaginare diversamente.
Non potevo immaginarmi con una persona che non li apprezzasse.
Non saresti stato tu.
Non saresti stato quello per me.

Sai,amore mio,ci sono persone a cui ho dedicato canzoni delle mie band preferite.
Poi ci sei tu,a cui ho dedicato il testo più bello e commovente che io conosca,quello di ‘’Mi sono innamorato di te’’ di Luigi Tenco.
E poi,poi ci sei te,che mi dedichi le canzoni napoletane.
Ma tralasciamo.

Insomma,amore mio,ti ho scritto questa lettera per trasmetterti l’importanza della musica per noi.
Non è semplicemente una cosa importante per ognuno,è una parte fondamentale del nostro rapporto.
Non mi era mai capitato,ma l’ho realizzato oggi; con te più ascolto musica più ti amo.
Più ascolto musica con te più mi sento me stessa.
Più sento di aprire il mio cuore a te.
Perchè tu lo sai,vita mia,che il mio cuore,al 90% è fatto di musica.
E al 10% è fatto di te.

Ti amo ora e per sempre,
Ovunque e comunque,
Amore mio.

Tua Valentina

 


 

 

 

 

 

Autore:

Blogger e studentessa. Iper appassionata di millemila cose. Donna dall'umore super instabile. 🧠Attivista per la salute mentale 💪Femminista intersezionale 🎨INTJ

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