Pubblicato in: 2019, Vita

Corteccia (nell’Up-Nea)

Non so da dove cominciare.
E di solito quando non so da dove iniziare è bene iniziare dalla musica.

Siamo completamente diversi io e lui.
È inutile che tutti,compresi noi,ci ostiniamo a dire che siamo accomunati dalla stessa musica.
Troviamo a volte dei punti di incontro,è vero.
Come questa mattina.
Cantavamo a memoria A Little Piece of Heaven degli Avenged Sevenfold entrambi,mentre il cielo si apriva.
Sembrava che il mondo non potesse contenere le nostre sofferenze che venivano a galla nello stesso momento nello stesso posto,e volesse risucchiarci nel vento.


Io sono Indie rock.
Lui è Punk.
Io sono Metal.
Lui è Classico.
Io sono Grunge.
Lui è Musica Napoletana.
Io sono Musica Francese.
Lui è Indie Rock (a volte!).
Io sono Punk (a volte!).
Io sono Musica in qualsiasi lingua del mondo.
Lui è Musica in inglese per la qualità e musica in italiano per prendermi per il culo.


 

I giorni passano.
Io sono fidanzata con questo ragazzo che l’anagrafe mi consiglia di non chiamare più cosi.
Ma io lo conosco,e lui è più ragazzo di me.
Accanto a lui mi sento vecchia,sento il peso del mio passato sulle spalle,che mi rende forte e invincibile ai suoi occhi.
Una roccia. La sua roccia.
Lui è fidanzato con questa ragazzina che l’anagrafe fa fatica a considerare una donna.
Ma lui mi conosce,mi reputa più matura di lui.
Vede il peso della mia vita nei miei occhi,e nella mia maturità da finta anziana.
Lui vede una roccia in me,la sua roccia solida e intoccabile.
I giorni passano e noi ci conosciamo sempre di più.
Conosco i suoi gusti musicali,indovino ciò che non mi ha ancora espresso esplicitamente.
Conosco i suoi gusti viziatissimi riguardo il cibo,il fumo e il caffè.
Conosco a memoria tutti i pori della sua pelle,e so perfettamente disegnare il suo modello di barba alla Metallica.
Conosco i suoi occhi,quando sono pensierosi e quando tornano al passato,io so seguirli.
Gli leggo negli occhi e lui ne è sorpreso e meravigliato,quasi spaventato.
Lui mi legge nella mente.
Sa prevedere ciò che sto per dire o ciò che sto pensando con una precisione spaventosa.
Mi spaventa,lo ammetto.
È tutto cosi intenso. Ed è arrivato tutto cosi in fretta.
Non spaventa solo lui.
Lui,si,si era lasciato da pochi mesi.
Ma io non mi ero mai lasciata.
La mia testa era ancora completamente da un altra parte.
Pensava e complottava continuamente alla ricerca di conquistare la Germania.
Poi è arrivato lui,ed ha sconvolto tutti i miei piani fallimentari.
E per la prima volta,lui,non è stato un fallimento.
Anzi.
Da quando è arrivato tutto è salito sulla china.
Ed ora siamo in cima,insieme,ed è uno spasso godersela da questa altezza.
Ma abbiamo paura dell’altezza,perciò ci rannicchiamo l’uno contro l’altra e attendiamo di scendere.
Con calma.
Cosi che nessuno stia male.
Non ce lo meritiamo.
Ho passato dei giorni senza parlare con Francesco.
Tralasciando i problemi con internet,e lo screzio che avevamo avuto,ho pensato di testarmi.
Testare come stavo senza di lui per qualche giorno.
Mario mi ha riempito il tempo,questo è sicuro.
Non mi ha dato nemmeno un secondo per respirare senza pensare a quanto è meraviglioso il fatto che esista.
Figuriamoci se avevo il tempo di pensare a France.
E invece,senza che me ne rendessi conto,o lo chiedessi,è tornato.
Stavamo facendo musicoterapia.
Ci rilassiamo,respiriamo e immaginiamo un posto che ci tranquillizza.
Con la musica in sottofondo e quel palo della pioggia che mi fa andare in trans,io ogni volta che chiudo gli occhi cerco di immaginare una cosa ma la mia testa va sempre per conto suo.
Ho visto il bosco,le panchine,Pedrito con il legnetto che gira tra le erbacce,Francesco sorridente e accogliente.
La pace.
Come è possibile che per me la pace sia ancora lì? Con lui?
Poi ho riaperto gli occhi,mi sono costretta a scacciarlo via.
Gli ho richiusi e mi sono vista rannicchiata sul petto di Mario.
Ho trovato un altro posto al mondo che mi rende al sicuro.
Ma non in pace.
Si alza sempre per andare a fumare o a bere il caffè.
Mi rovina la perfezione che potrebbe aspirare ad essere per me.
Quando parlo di France a Mario lui dice «Mi avvalgo della facoltà di non rispondere».
E davvero fino ad oggi non ha aggiunto altro.
Credo l’argomento lo infastidisca a tal punto che non vuole dire nulla che possa turbarmi.
Oggi mi diceva di come per la prima volta in vita sua la sua fidanzata è anche la sua migliore amica,di come a me riesce a dire tutto.
Io gli ho detto che per me è lo stesso e mi sono confidata riguardo alcune preoccupazioni che mi da France.
Lui non si è espresso.
Vorrei me lo dicesse. «Non parlare di quello».
Tanto lo farei lo stesso.
Gli direi «Tu sei il mio fidanzato e migliore amico,io non posso nasconderti nulla»
«E lui è l’altra parte importante della mia vita»
«Non posso tacertelo».
Lui non ha paura di Francesco.
Sa che il semplice fatto che lui è;
Qui e Ora e Sempre,lo rende vincitore sempre.

 

 


 

 

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Autore:

Blogger e studentessa. Iper appassionata di millemila cose. Donna dall'umore super instabile. 🧠Attivista per la salute mentale 💪Femminista intersezionale 🎨INTJ

9 pensieri riguardo “Corteccia (nell’Up-Nea)

  1. E’ ciò di cui hai bisogno ora. Ed anche se alcune cose ti mettono paura, cerca di combattere la paura attraverso ciò che di bello ti sta regalando quello che stai vivendo.

    P.S. leggere i tuoi articoli dal cellulare è tornato ad essere più complicato: hai fatto ulteriori modifiche?

    1. Purtroppo mi si è rotto il computer,quindi sto pubblicando dal cellulare, cosa che rende tutto scritto a cazzo….purtroppo sono le mie solite sfighe,per fortuna inizio a pensarci di meno 😂😂

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