Pubblicato in: 2019, Vita

Il cattivo addormentato

A me piace leggere sui balconi.
Quella mattina soprattutto,stare seduta sul pavimento freddo del balcone a leggere e ascoltare la musica mi faceva sentire ancora libera.
Ancora viva.
L’aria fresca dai boschi mi sferzava addosso,lasciando che i ricordi terrificanti della notte appena passata scivolassero via.

Respiravo,ero viva,ero io.
Leggevo,ascoltavo i Muse,niente di più valentinesco.
Non mi ero persa,mi ero ritrovata in un attimo,e sarei rimasta volentieri su quel balcone a leggere per sempre.
Il panorama che mi circondava mi chiamava a se per sempre,chiedeva che trovassi pace tra le sue fronde,senza dover tornare in città e affrontare la vita.
La solita. Vita. Di merda.

La sera prima avevamo deciso di provarci,perchè comunque la vacanza era una delle poche opportunità che avevamo per stare soli.
Per dormire addirittura insieme.
Io avrei dormito per sempre,insieme a lui.
Se avessi poi saputo come la sua frustrazione si trasforma nella notte,peggio ancora,mi sarei proprio ritratta se solo me lo avesse chiesto.
Ma non è stato cosi.

Lui era andato in giro tutto il giorno attendendo la sera,eccitato all’idea che ci avremmo provato.
Io dopo l’ultimo disastro avrei voluto uccidermi durante quella giornata.
Ogni suo accenno all’argomento mi faceva tremare d’ansia,ma cercavo di farmi coinvolgere dall’aria che mi purificava piuttosto che dal resto che voleva ancora avvelenarmi.

Poi arrivati in camera quella sera cambiò improvvisamente idea.
«Sono stanco…non so…che ne pensi?» «Tu vuoi provare?» mi aveva borbottato.
Ho fatto finta di essermi già addormentata ma non ci sono riuscita,mi ha costretta a voltarmi e a guardarlo in faccia.
Non potevo mentirgli.
Gli ho detto che non faceva niente,che era meglio se si metteva a dormire.
Ma lui ha insistito per sapere io cosa volevo.
Ed io volevo,io voglio,lui lo voglio sempre.
«Si».
Dopo aver sentito la mia sillaba si è sentito in dovere di provarci.
E abbiamo provato a fare l’amore.

Non ci siamo riusciti.
Siamo semplicemente riusciti a ritornare al punto in cui lui si mette quasi a piangere e si da ogni colpa e si sente una merda,ed io vorrei essere morta o vorrei non aver mai parlato.
Il nostro solito.

Dopo silenzi tombali e mie parole che lui non ha ascoltato ne ascolterà mai,ci siamo messi a dormire mano nella mano.
Lui ha iniziato a respirare profodamente,mi sono resa conto che si era addormentato e ho continuato a guardarlo finchè anche io non ho preso sonno.
Mi sono svegliata appena ho sentito i suoi passi sul pavimento che scattavano verso il bagno.
Non mi sono nemmeno voltata,volevo solo sentire.
Sapevo già che la notte si svegliava e viveva tutta un’altra vita a se stante,le notti precedenti l’avevo visto andare in bagno senza nemmeno accendere la luce,in una casa a lui sconosciuta.
Mi avevano avvisato lui e sua madre ancora prima che partissimo.
Ma credo nessuno potesse immaginare quello che gli può accadere quando è sonnambulo.
Nessuno lo immagina ancora,tranne io,che l’ho visto e sentito.
Quella notte.

L’ho sentito borbottare,poggiarsi sulla struttura del letto e togliersi i pantaloni.
L’ho sentito buttarsi pesantamente sul materasso accanto a me,e accedersi al buio da fumare.
E l’ho sentito parlare tra sè,furioso come mai l’ho sentito.
«Maledetto quel giorno» ha detto, ed io ho aguzzato l’udito pensando si fosse svegliato e mi volesse parlare.
«Maledetto il giorno che l’ho incontrata»
«Mi fossi stato in casa»
«Maledetto il giorno che l’ho sgamata».
Ad ogni frase che diceva con tono astioso il mio cuore riceveva una vera fitta dolorosissima.
L’ho sentito sbuffare,lanciare pugni sul materasso a pochi centimetri da me e tirare il lenzuolo dalla rabbia.
Avevo molta paura e stavo per alzarmi in piedi e scappare via.
Ma la paura era tale che mi paralizzava,allora sono rimasta con gli occhi sbarrati ad ascoltare tutto.
Spense la sigaretta e si sdraiò accanto a me.
Mi tirò un calcio dietro al ginocchio perchè cercava di farsi più comodo nel letto.
Lentamente,ritrassi le gambe e mi allontanai il più possibile da lui.
Pensai «Adesso aspetti che si addormenta davvero,e poi vai via».
Via dove poi?
Mi dicevo che sarei uscita dalla camera e sarei andata a bussare alla camera di sua madre chiedendole se potevo stare con loro.
L’idea di chiudere gli occhi e addormentarmi affianco a quell’essere che non avevo riconosciuto come l’uomo che amavo mi faceva sentire finita.
Avevo paura per la mia vita. Ero sicura mi avrebbe uccisa.
Lui che tutto avrebbe voluto mai tranne che innamorarsi di un cesso come me,adesso che lo rendevo anche frustrato e impotente mi avrebbe uccisa per la rabbia nei miei confronti.
Da sveglio mi diceva sempre tutto il contrario.
Ma io credevo in quell’essere privo di barriere che era quando dormiva all’inpiedi.
Quando smise di tremare e il suo respiro si fece regolare,mi voltai lentamente.
Lo guardai,sembrava provato,e aveva il palmo della mano aperto in cerca della mia.
Mi alzai e mi sedetti alla scrivania.
Anche le mie gambe tremavano adesso.
Avevo paura,e non sapevo come fare.
Dove trovare il coraggio di sdraiarmi nuovamente accanto a lui.

Uscii fuori sul balcone,era notte fonda e l’aria ormai fredda mi aiutò a tranquillizzarmi.
Piansi in silenzio e mi chiesi cosa fare.
Mi chiesi se davvero pensava quelle cose di me.
Mi chiesi se mai avrebbe avuto il coraggio di dirmele in faccia,da sveglio.
Mi chiesi se non era l’ennesimo incubo quest’amore che lui professava per me.
Che stesse prendendo in giro me e anche se stesso?
Che io sia solo una compagnia? Pure scelta male?
Avrebbe preferito stare solo piuttosto che essere fidanzato e non poter nemmeno scopare.
Invece mi diceva tutto il contrario,diceva di amarmi,di volermi…
Non credevo a niente quella notte.

LEGGERE SUL BALCONE-miniatura

Dopo aver passato un ora in giro tra il balcone e la camera mi sdraiai nuovamente accanto a lui,questa volta faccia a faccia.
Lo guardai carica di rabbia per la paura che mi aveva fatto salire nel sangue,e gli dissi a denti stretti «Se solo mi prendi in giro,sappi che maledirai davvero il giorno che mi hai incontrata».
Lui ovviamente dormiva,ma desideravo aprisse gli occhi e mi rispondesse.
Che si svegliasse e mi mettesse due mani al collo per mettere la parola fine a tutto.
Ma non si svegliò,ed io mi riaddormentai con le lacrime che mi scendevano ancora calde sul viso.

Quando mi svegliai era l’alba.
Non avevo per niente voglia di continuare a dormire affianco alla figura mostruosa che avevo accanto.
Gli tirai le gambe indietro,per riprendermi lo spazio che mi aveva rubato,e mi alzai.
Rimasi fuori al balcone a leggere I Fiori del Male,ascoltando Escape,fino alle otto del mattino.
Ogni tanto spiavo dalla persiana se si era svegliato.
E verso le otto vidi il letto vuoto.
Entrai mentre usciva dal bagno.
Mi vide e mi sorrise,mi venne incontro e mi abbracciò, «Buongiorno amore» mi disse.
«Da tanto sei sveglia?» mi chiese.
Annuii.
«Da quanto,amò?» insistette.
Odia quando non dormo. Mi farebbe a pezzi.
«Dalle cinque» gli dissi sedendomi sul letto verso il balcone,non volevo guardarlo ancora.
Borbottò qualche parola di disapprovazione,e poi si sdraiò accanto a me.
«Amore,vieni qua» mi disse posando una mano sul suo cuscino.
Di malavoglia mi voltai e posai la testa vicino alla sua.
Mi avvolse tra le sue braccia.
«Che c’è amore,non stai bene,vero?» me lo leggeva sempre in faccia.
Ma quel mattino avevo il viso di pianto e paura,il mutismo del terrore,e lui se ne accorse subito che qualcosa non andava.
Gli risposi che andava tutto bene,ma dopo qualche insistenza gli raccontai tutto.
Lui rimase molto dispiaciuto e si scusò. Sorrise,non ricordava niente.
Mi rassicurò che non pensava quelle cose,e che non avrebbe mai potuto farmi del male.

Avrei voluto non cedere alle sue insistenze.
Non dirgli niente e semplicemente chiedere di essere riportata a casa.
Non vederlo ne parlargli mai più.

Invece siamo ancora qui.
Ed io parlo.
Ma non so più quanto gli credo.
E non so se non ho paura di lui.

Autore:

Blogger e studentessa. Iper appassionata di millemila cose. Donna dall'umore super instabile. 🧠Attivista per la salute mentale 💪Femminista intersezionale 🎨INTJ

13 pensieri riguardo “Il cattivo addormentato

    1. Grazie mille cara 🖤✨
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    1. Immagino il disagio che prova,me ne sento irrimediabilmente colpa però…almeno un po’,anche se mi concentro a pensare a tutte le altre cause,al mio essere l’ultimo dei suoi problemi… emergo sempre.
      Sono maledettamente egocentrica,anche quando devo dare a qualcuno la colpa di qualcosa. Io,io!!! Solo e sempre io!! 😣😱

      1. È più semplice sia sempre colpa mia.
        Gli altri= perfetti. Io=problema.
        Purtroppo però questi anni di psicoterapia mi stanno facendo un po’ aprire gli occhi a forza riguardo questa cosa,ma gli psicologi ogni volta che ritorno a darmi la colpa della fine del mondo sospirano…o sono pesante o pensano che non cambierò mai 😆

      2. Gli altri non sono perfetti, ognuno ha i suoi difetti ed è anche possibile che abbiano dei disagi non consapevoli. Ripeto spesso che fare della terapia, anche breve, da uno psicologo è utile a chiunque, anche a chi è estremamente convinto di essere sano.

  1. Mi dispiace veramente tanto. Spero vivamente che nel frattempo le cose siano migliorate, ma, se non fosse così, forse sarebbe il caso che considerassi l’idea di non dormire con lui finché non si trova un modo di controllare questo sonnambulismo.

    Ora, non vi conosco e non voglio sentenziare sulla vostra vita, ma leggendo questo brano mi è venuta sinceramente paura che ti facesse del male. E questo non va bene: in una relazione amorosa non si deve avere paura del proprio compagno, e la colpa non è tua. Ho letto in altri commenti e qui e là in questo blog che pensi di essere un problema, ma posso assicurarti che, se provi paura a dormire accanto a lui, non è colpa tua e non devi farlo. Per prima cosa, devi proteggere te stessa.

    Quanto alla questione sessuale, non sono un esperto, ma, per quel che mi ha insegnato la mia scarsa esperienza, parlare risolve molte cose. Mia madre anzi sostiene che il più importante organo sessuale sia il cervello. Quindi, e perdonami nuovamente se mi permetto di darti un consiglio (ignorando il fatto che potreste averlo già fatto), penso che dovreste provare a parlare: non tanto di significati metafisici, ma proprio di quello che provate a livello fisico. Con la mia compagna ha funzionato: all’inizio c’erano delle incomprensioni, dovute alla nostra comune inesperienza, ma col tempo abbiamo imparato ad ascoltarci e, dopo un po’, a capirci anche senza la comunicazione verbale.

    1. Ti ringrazio per le tue parole,e non preoccuparti assolutamente,in questo blog c’è libertà assoluta di commentare.

      Riguardo il fatto di dormire con lui,hai ragione,e infatti io stessa non vorrei ripeterlo molto spesso.
      Ad Halloween è accaduto che dormissimo insieme,e mi sono ritrovata un braccio in faccia e gliel’ho ributtato addosso.
      La mattina dopo gli ho detto apertamente che non ero contenta,e che ora come ora non voglio dormire più con lui.
      Anche se nel suo letto stavamo più stretti ovviamente,non è cosa ora come ora.
      Se un giorno lo sposerò penso che un letto a due piazze e mezzo sarebbe la migliore scelta per noi.
      Poco romantico perchè saremmo lontanissimi? Ma io ho bisogno del mio spazio per dormire,e sempre io non voglio rinunciare a lui.

      Riguardo ciò comunque ora so di non esserne la colpevole.
      Ma sai che ti dico? Avrei preferito fosse tutta colpa mia,ciò che abbiamo scoperto sulla sua saluta ultimamente non è per niente rassicurante.
      E si riperquote anche sul fattore sessuale questo suo stato di salute,adesso il quadro si sta delineando purtroppo.
      Lui ancora sa poco,perchè sua madre non vuole angosciarlo prima che sia certo,ma quando l’ha detto a me mi ha aperto un mondo di “Ah…ecco perchè…” e mi sono spiegata tanti casini,tra cui questo…

      Purtroppo però,in generale,Mario è una persona che non ama parlare di queste cose.
      Io si,pur di complicarmi meno possibile la vita parlo pure un pò volgarmente per fagli capire le cose,ma lui poco ribatte.
      Spero che col tempo si apra di più con me.

      1. Sono lieto di leggere che la situazione non sia peggiorata. Mi spiace per queste difficoltà, ma non vedo perché non possiate farcela.

        Quanta alla libertà di commentare, ovviamente lo apprezzo, ma la mia libertà di parlare finisce laddove inizia il rispetto che devo a te e a ogni altro essere umano, quindi cerco sempre di non essere invadente o inopportuno (o peggio). Solo che, di fronte a qualcuno che dice/scrive di stare soffrendo, voglio sempre provare a portare un qualche aiuto.

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