Quadro Ricomposto

ore 23.39

30 Novembre 2019

 

Mi sento come un quadro che è stato ricomposto.
Niente è più al suo posto ormai.
Mi sembra tutto una volgare accozzaglia di elementi a me non appartenenti.

La bandana in testa alle porte dell’inverno,ma Valentina…mi lasci senza parole…
Quell’orecchino color argento,che è palesemente del materiale più scadente che esista,che ti spunta dal lobo…mi dici che centra alle 23.30?
Quella cuffietta? La attendevi dopo questo periodo di magra che ti ha fatto vivere senza,vero? Non te ne staccheresti nemmeno all’una di notte,giusto?
Quegli occhiali,quanto sono enormi e brutti. Ti fanno ancora più cessa. Ma senza non sai vivere più,perchè nonostante il mondo faccia sempre schifo ti sei abituata a guardarlo limpidamente.
Almeno quando non piove e le lenti si riempiono di goccioline.
E quel ciuffo di capelli che esce prepotentemente dalla bandana? è uno dei tuoi difetti che ci tiene sempre a stare in prima fila. A farsi vedere da tutti,che altrimenti non è contento.
Che cos’è? Paglia? Cosa hai fatto hai capelli? Li hai bruciati? Che schifo è là?
E quella faccia tra il grigio e il marrone? Dove l’hai trovata?
Quella maglia invernale che però ti lascia scoperto il collo,a che ti serve? A far vedere meglio quanto sei cessa?
Quella mano sul viso,che cerca sempre il possibile di nasconderlo.
Vorresti un velo,sarebbe più facile.
Ora che lo guardo,noto che pure il tuo orecchio ha qualcosa che non va. Non lo vedi che è troppo grande?
Dio,ma è tutto sproporzionato in questo viso e in questo corpo…cosa pretendo?

Mi sento sottosopra.
Un quadro fatto a pezzi.
Dovrei cercare di metterli al loro posto invece che notare quanto sono orrendi disposti cosi a casaccio.

Mi sono guardata allo specchio stasera,e questo è ciò che ho visto.
Non mi piace per nulla. Niente.
Non mi piace che sotto quel viso scomposto si nasconda anche un anima…nuovamente scomposta.
Ho paura.