Come Dan Humphrey nell’Upper East Side

Mi sentivo come Dan Humphrey.
Quando ha iniziato a frequentare la scuola nell’Upper East Side.
Mi sentivo come una nata nel Bronx che va a vivere nell’Upper East Side.
Inadatta.

Come quando sono stata a Roma.
Ho alloggiato in un quartiere molto diverso da quello in cui vivo e mi sono sentita molto spaesata.
Il palazzo era a tre colonnati,aveva un portinaio che lavava le scale ogni mattina,aveva ascensori molto antichi, però era molto curato e ben tenuto.
Le persone che ci vivevano non sembravano ricche,però sicuramente con un lavoro e non erano quel tipo di persone che la notte fanno casino,tornano tardi interrompendo il tuo sonno.
Insomma,gente ben educata,e infatti il quartiere era vicino al centro di Roma.
Appena uscivi dal palazzo trovavi supermercati,mercati ortofrutticoli,ristoranti cinesi,edicole.
Tutto quello che serve per la vita di tutti i giorni.
Cosa che dove vivo io non non è.
Per andare al ristorante cinese devi prendere per forza la macchina qui,invece lì era veramente a due passi.
C’era addirittura un’agenzia di pompe funebri accanto al Bed and Breakfast,quindi ero proprio in una botte di ferro,no…no,non in una cassa di ferro.
Però mi sentivo comunque un po’ fuori posto, cercavo di adattarmi come fece Humphrey
nell’Upper East Side.
Però non è giusto entrare in un personaggio e non essere se stessi,e quella non ero io.
Io non vivo in un quartiere del genere e non ho a che fare con persone del genere tutti i giorni.
Io devo imparare ad essere me stessa,ad affrontare le persone che mi ritrovo attorno e le difficoltà dei posti in cui vorrei andare che sono lontani.
Però mi sarebbe piaciuto vivere a Roma come Dan nell’East Side.
Mi sarebbe piaciuto essere nata nell’Upper East Side.

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Breve storia di Valentina fuori città