Pubblicato in: Creatività su Carta

Il viaggio come destino 🌃

Da un bravo tratto da racconto di Feria d’agosto di Cesare Pavese che mi proponeva il libro di letteratura,ho scritto ciò.

Una mia riflessione,un mio esercizio. Boh.


La vita è un viaggio.
Un lungo viaggio attraverso gli ostacoli,i momenti di felicità e le fasi critiche che la vita stessa ci pone di fronte.
Se la vita stessa è un viaggio anche se restiamo fermi sullo stesso punto geografico,come sarà la vita di chi non riesce a star fermo?

Chi non si adatta all’ambiente circostante in sociologia è definito come escluso.
L’escluso non può adattarsi a ciò che gli sta attorno e allora esce da quel contesto.
Esce dalla sua città,o dal suo quartiere,e sperimenta il nuovo.

Come sarà il nuovo? Con la mentalità fissa che ha l’escluso il nuovo sarà come il vecchio,il nuovo non sarà altro che una fotocopia di ciò che c’era prima.
Non si adatterà mai.
Sarà sempre tutto sbagliato e inconcepibile attorno a lui.
Il suo destino è il viaggio.

Fuggire da qualsiasi struttura sociale e luogo dove essa è radicata.
Spostarsi,illudersi di trovare di meglio.
Deludersi della conformità dalla società da un polo all’altro del pianeta.

Sarà come un fantasma,che passa attraverso le porte e non è riconoscibile,non è certificato.
Fugge cosi velocemente da un luogo all’altro tanto che è impossibile tracciare la sua vita con esattezza se non la racconta egli stesso.

L’escluso odia le persone,non può vivere con loro,non troverà mai il suo posto al mondo.
Perchè egli non ha posto dove si sentirà a casa.
Perchè egli non ha una persona che lo accoglierà come una casa.
Perchè il suo destino è il viaggio.

Autore:

Blogger e studentessa. Iper appassionata di millemila cose. Donna dall'umore super instabile. 🧠Attivista per la salute mentale 💪Femminista intersezionale 🎨INTJ

16 pensieri riguardo “Il viaggio come destino 🌃

  1. Il viaggio ci immerge maggiormente nella società, anche se non creiamo legami duraturi con le persone e con i luoghi, ma comunque resta una ricchezza di ricordi. Quindi, l’escluso di cui parli, non ne ha paura in verità, è piuttosto deciso a trovare il suo posto, anche se questa sua speranza, dedizione, pazienza potrà essere vana. Insomma, mi sembra coraggioso.

    1. È coraggioso nel ricercare. Ma come tutti ha paura di non trovare pace e fallire.

    1. No,non l’ho letto. Ancora posso studiarlo Pirandello,se tutto va bene penso l’anno prossimo lo studierò.
      E magari mi verrà la curiosità per questo romanzo…. tu l’hai letto?

      1. Sì,sto studiando il programma del quarto anno.
        Sono indietro con gli studi.

      2. Non c’è nulla di male a prendere la maturità in ritardo. Comunque non ho letto L’esclusa, ma ho dovuto studiarne in profondità la trama e le tematiche proprio per motivi scolastici. Grazie per la risposta, e buon appetito! 🙂

      3. Di corna. Ma chiaramente, essendo un romanzo di Pirandello e non una telenovela, il tema è trattato con una certa intelligenza e profondità. Buona giornata, e buone letture! 🙂

  2. La figura dell’escluso così come l’hai tracciata per me è una delle più affascinanti e l’arte ha il grande pregio di farcela conoscere da vicino, mentre nella vita l’esclusione si può sperimentare davvero solo in prima persona. Forse l’artista, almeno nella sua sensibilità, ha qualcosa in comune con questo “straniero esistenziale” che può solo continuare a muoversi, osservando tutto e non facendo parte di niente. È una condizione in cui non riuscirei a sopravvivere, ma che al tempo stesso un po’ invidio: essere un Ulisse senza Itaca, avere un punto di vista esterno e privilegiato su tutto; al prezzo, però, di una solitudine totale. Un bel dilemma.

    1. Se mi pongo la questione…beh,si,come te non so cosa decidere ma sento che la vita ha deciso per me facendomi essere un po’ quell’esclusa.

  3. Pavese. Pensare che ho alloggiato nell’hotel dove si tolse la vita, a Torino, e da scrittrice quale sono non è proprio il massimo ( anche perchè non avevo scelto io l’hotel) ma Pavese era veramente un genio incompreso. Quando poi lessi i suoi libri ripensai a quelle notti in cui forse il suo fantasma mi aveva dato il “via” per l’inizio della mia carriera letteraria. 😊

    1. Che storia interessante!
      Come se ti avesse fatto da angelo protettore e incoraggiata a seguire la tua passione…meraviglioso! Anche se un pò spaventoso,si,immagino!
      Comunque benvenuta,non ti avevo mai visto sul mio blog 🙂

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