Pubblicato in: Miscellanea

Strappi

Non c’è amore senza una ragazza che pianga.
Non c’è musica senza dei begli occhi.

Non c’è musica senza poesia.
Non c’è poesia senza musica.

Non c’è Valentina senza parole.

Non c’è amore senza una ragazza che pianga.
Questa frase di Tananai mi ossessiona da quando è finito Sanremo, ogni tanto inizio a cantarla a cazzo in giro.
Oggi un bambino mi ha guardata storto sentendomi cantare.
Non c’è amore senza una ragazza che pianga, piccolo bambino.
E forse sarai tu a farla piangere un giorno, lo sai?
Dolce creatura innocente, tranquillo, anche voi uomini piangete.
Tutti piangiamo.

Non c’è musica senza dei begli occhi.
Ho rubato questa frase da una canzone di un mio amico.
Ho pensato agli occhi azzurri di Matt Bellamy mentre suona l’elettrica.
Ho pensato agli occhioni sexy di Alex Turner mentre canta ‘’R U Mine?’’.
Ho pensato anche ai miei occhi vivi quando cantavo ‘’Brompton Cocktail’’ da adolescente, quando mi divertivo al centro a ricantare trecento volte ‘’Time is running out’’ o quando cantavo insieme a Stefy ‘’Meraviglioso amore mio’’.
E alla fine ho pensato ai suoi di occhi.
Agli occhi del ragazzo che ha scritto quella frase.
Quegli occhi vispi che non stanno mai fermi e raccontano tutto quel che hanno visto nella loro vita a velocità x 18.
Dio, non gli si riesce a stare dietro neanche volendo.
Se ti impegni, come faccio io alle volte, riesci a carpire qualche dettaglio, qualche avvenimento.
Scene, polaroid, strappi; momenti di vita sfrenata.

Negli occhi tuoi mi sembra di vedere la vita di mille persone allo stesso tempo.
Negli occhi tuoi mi sembra di vedere anche la mia di vita tra quelle.
Come se avessimo vissuto qualche stesso strappo io e te.
La pelle aperta e sanguinante nello stesso punto, nello stesso momento, in due vite e mondi opposti.
Io mi strappavo per…tu ti strappavi per…
Neanche lo sapevamo ma ci stavamo legando.
Le nostre lacerazioni sarebbero guarite col tempo.
E col tempo ci saremmo trovati.
Ci siamo odorati e guardati da lontano per anni, ma io avevo riconosciuto subito nei tuoi occhi uno strappo come il mio.
Avevo paura di avvicinarmi quando ti ho riconosciuto.

Quando si è bambini non si hanno queste paure, vedi uno che ti sembra simile e diventate amici.
Cosi andò con Franky; io lo vidi strano come me e mi avvicinai.
Cosi andò con Michi; io la vidi timidona come me e mi avvicinai.
Ma cosi non andò con te, perchè non avevo più otto anni.
Ne avevo il doppio e tanta sofferenza sulla pelle.
Gli occhi diffidenti di una leonessa che ha paura gli vengano toccati i cuccioli.
Avevo paura mi rubassi Mario, che facessi del male a Stefy.
Avrei voluto sterminarti quando ti vedevo simile a me.
Due bestie della stessa specie non possono convivere nella stessa savana.

Io mi sono conquistata il mio terreno e tu il tuo, spero.
È ora; le due belve possono incontrarsi a metà strada, odorarsi ancora e guardarsi con occhi aperti e sinceri.
Non invadere il mio terreno, il mio spazio e la mia forza.
A metà strada siamo blackout e bomba allo stesso tempo, un paradosso spazio-temporale dalle proporzioni epiche.
Ma oltre non possiamo andare.
Io odio le invasioni.

Non c’è musica senza poesia.
Non c’è poesia senza musica.

Non ricordo più se queste frasi le ho sentite nella sua canzone, è probabile.
Poesia e musica sono sorelle, diverse ma impossibili da dividere.
Forti e meravigliose se messe assieme.
E non come le sorelle Paola e Chiara (per carità, con tutto il rispetto), molto ma molto di più.
Avete presente Luna e Sole? Amore e Odio? Aria e Acqua?
Diversi ma indispensabili l’un per l’altro.
Non c’è musica senza poesia; la poesia la canta la musica.
Non c’è poesia senza musica; le parole sono armonia, sempre.

Non c’è Valentina senza parole.

Io mi sono creata con le parole, prima non esistevo ne sapevo chi fossi davvero.
Le ho lette, scritte, divorate e amate.
Le parole mi hanno creata dal vuoto e mi hanno fatto vivere le mille e una notte.
Ancora ne abbiamo da vivere assieme, mie care parole.
Ci seduciamo a vicenda, e facendo squadra sedurremo interi mondi alla nostra supremazia.
La vita non c’è senza parole.
La mia vita.

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Autore:

Blogger e studentessa. Iper appassionata di millemila cose. Donna dall'umore super instabile. 🧠Attivista per la salute mentale 💪Femminista intersezionale 🎨INTJ

11 pensieri riguardo “Strappi

  1. Commento solo la prima, che aveva colpito anche me durante Sanremo: perché diamine associare (sempre) l’amore alla sofferenza? Mi sa che l’amore comunemente inteso sia un grande bluff… quasi mai merita le lacrime che piangiamo.

    1. Io sentendo quella frase non ho fatto altro che ricordarmi quante volte ho pianto per amore…accidenti a me!

      I giovani desiderano amori folli e laceranti, da quel che vedo, altrimenti non sono capaci di catalogarli come tali.
      Io crescendo sto imparando che l’amore non è per forza lacrime, ma completamento, tranquillità…niente più che la tranquillità agogno ora come ora ✨

      Aggiungo altre parole per quel bambino, anche se non gli ho mai parlato, spero gli arrivino tramite energia nell’etere…
      “Ti prego…non farle piangere le donne” “E tu, ti prego di non piangere per loro” “Imparate piccini, a rispettarvi e volervi bene, senza lacrime di mezzo”.

      1. Purtroppo uomo e donna sono universi paralleli. I vecchi equilibrio sono saltati (sono un boomer stagionato) e quelli nuovi – che cerco di studiare nei giovani – non mi convincono. Sono ancora da trovare… forse per questo piangono ancora di più…

  2. E invece bisognerebbe smetterla perché se l’amore fa piangere, amore non è più. Non deve più esistere che si accetti la sofferenza come parte imprescindibile dell’amore! Soffrire per le difficoltà poste dalla vita può succedere, è fisiologico che nessuna esistenza sia priva di ostacoli. Ma nel momento in cui è L’ALTRA PERSONA con le sue parole o il suo comportamento a far soffrire, ecco, anche no.

    1. Esattamente; bisogna distinguere tra comportamenti volontari e circostanze della vita che portano a determinati eventi.
      Di certo se il fidanzatino non può più uscire perchè ha mal di testa (poteva venirmi un esempio diverso? ovviamente no!) e la fidanzatina ci piange su perchè si sente abbandonata magari non per forza è colpa di lui.
      Magari sono troppo piccoli e reagiscono esageratamente a tutto.
      Oppure in realtà lui è uno stronzo che accampa scuse e non si fa vedere mai. Chissà, in quel caso la colpa c’è, è di una delle due parti, e quella storia merita di chiudersi per non causare più sofferenza alla fidanzatina.

      1. A volte ci sentiamo trascurati da chi amiamo, perché ci sentiamo insicuri e non necessariamente a causa della relazione. Emergenza sanitaria prima, instabilità economica politica e conflitti vari dopo, anche il più forte prima o dopo cede. E ti senti mancare il suolo sotto i piedi. Dopodiché, può essere anche un segno che la relazione sta andando in malora ma non è sempre detto.

  3. Vado fuori tema con questo commento, mi collego ad una frase scritta da te: “Io odio le invasioni.” Le odio anch’io Vale, e penso che gli spazi vadano rispettati in ogni tipo di rapporto.

    1. Io da lenta lumachina ho dovuto impararlo a mie spese!
      L’amore romanzato che avevo sempre visto e letto mi faceva desiderare un essere umano che si totalizzasse con me.
      Solo vivendo ho capito che…no..ho bisogno dei miei spazi per fare le mie cose in santa pace.
      Non è normale studiare con accanto un fidanzato che dormire.
      Non è normale rinunciare ad uscire con gli amici, non è normale rinunciare ad uscire con la famiglia.
      Nessuno sarà mai al primo posto, dove c’è la mia famiglia, ne ero convinta prima ma adesso lo sono ancora di più.
      Difenderò il mio spazio, per prima cosa, fino alla fine.

      1. Credo sia intrinseco nelle donne: togliamo a noi stesse per dare agli altri, o per accontentarli ma è un errore. Dobbiamo pensare prima a noi stesse e dopo a tutto il resto.
        Buona festa della donna Vale 🌹

      2. Auguri passati anche a te, dolce e premurosa donna che mi segue imperterrita da anni!
        Posso nominarti ufficialmente come mia più grande fan ❤❤❤

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