Cara Sylvia, Estate 1962
Ti scrivo perchè preoccupata per te.
Nella tua ultima riflessione mi hai scritto «…quanto siamo scemi ad amare davvero. Senza imbrogliare. Senza doppi giochi. È terribile voler andarsene e non voler andare da nessuna parte…» mi hai fatto scendere delle lacrime alquanto amare e rabbiose.
Avevo compreso già tutto da queste parole.
Non volevo crederci però,al fatto che,tu avessi potuto vedere il tuo sogno frantumato.