L’Uomo Ratto guardò i fogli nel raccoglitore
aperto, ne prese uno e lo girò, guardando a
malapena cosa ci fosse scritto. Si schiarì la
voce. «Stadio 2. Le Prove della Zona Bruciata.
Comincerà ufficialmente domani mattina alle
sei. Entrerete in questa stanza, e sulla parete
dietro di me troverete un Pass Verticale. Ai
vostri occhi il Pass Verticale apparirà come un
muro grigio brillante. Ognuno di voi deve
attraversarlo entro cinque minuti dallo
scoccare dell’ora stabilita. Perciò vi ripeto, si
apre alle sei e si chiude cinque minuti dopo.
Avete capito?»
L’Uomo Ratto prese con aria
assente un altro foglio e lo girò. «A quel
punto avranno inizio le Prove della Zona
Bruciata. Le regole sono molto semplici.
Trovate il modo di uscire all’aperto, poi
proseguite per centocinquanta chilometri
verso nord. Raggiungete il porto sicuro entro
due settimane e avrete completato lo Stadio
2. Allora, e solo allora, riceverete la cura per
l’Eruzione. Esattamente tra due settimane, a
partire dal secondo in cui metterete piede nel
Pass. Se non ce la farete, morirete.»
«Centocinquanta chilometri. A
nord. Spero ce la facciate. Ricordatevi: adesso
avete tutti l’Eruzione. Vi abbiamo infettato
per fornirvi l’incentivo decisivo. E
raggiungere il porto sicuro significa ricevere
una cura.» Si voltò e si diresse verso la parete
dietro di lui, come se pensasse di
attraversarla. Ma poi si fermò, girandosi
nuovamente verso di loro.
«Ah, un’ultima cosa» disse. «Non crediate di
poter evitare le Prove della Zona Bruciata
decidendo di non entrare nel Pass Verticale
tra le sei e le sei e cinque di domani mattina.
Quelli di voi che rimarranno qui verranno
giustiziati in un modo… molto spiacevole.
Meglio correre il rischio di affrontare il
mondo esterno. Vi auguro buona fortuna.»
E con questo si voltò e riprese a camminare
verso la parete, inspiegabilmente.
Meglio correre il rischio? Meglio lottare fino alla fine che arrendersi alla prima difficoltà,e di certo questa non era tra le opzioni dei Radurai.
Non lo era mai stata,i Radurai erano nati per non arrendermi finchè non avessero smesso di respirare.
La sua vita gli sembrava un buco nero. Non
aveva idea di come avrebbe trovato la forza
di andare avanti la mattina dopo. Di
affrontare qualunque cosa la CATTIVO aveva
in serbo per loro. Ma l’avrebbe fatto, e non
solo per essere curato. Non si sarebbe mai
fermato, specialmente adesso. Non dopo
quello che avevano fatto a lui e ai suoi amici.
Se l’unico modo di fargliela pagare era
superare tutti i loro test e le Prove, e
sopravvivere, allora che così fosse.
Che così fosse.
Thomas è stato colui che mai si è arreso,mai a pensato di scoraggiarsi neanche lontanamente,e mai lo farà nel corso di tutti i libri.
Non solo perchè è alimentato dal desiderio di vendicarsi contro la «CATTIVO» che ha fatto e continuerà a fare del male a lui e ai suoi amici,ma anche perchè è alimentato da un sentimento che secondo me è molto più forte e incentivante.
Non credo nella vendetta,è inutile e logorante,ma l’amore mobilita al massimo la volontà di qualsiasi uomo e cosi anche di Thomas.
L’amore nei confronti dei suoi amici rimasti vivi che vuole salvare,
l’amore nei confronti dell’amico rimasto ucciso che non potrà mai vedere la fine di quell’incubo,
l’amore dei confronti della vita,
l’amore puro verso la vita e la sopravvivenza.
Thomas è questo,un ragazzino alimentato dall’amore che vuole sopravvivere,
sopravvivere per vendicarsi,per vedere i suoi amici sani e salvi e sopravvivere per poter ricordare,ricordare tutto ciò che gli è stato cancellato.
Leggendo la saga di The Maze Runner sto imparando davvero cosa vuol dire non arrendersi e continuare a combattere.
Questi poveri Radurai vivranno avventure di tutti i colori,vedranno atrocità di ogni tipo,dovranno combattere contro ogni tipo di mostro e nemico esistente e dovranno prima di tutto combattere con i loro sentimenti.
Sentimenti come angoscia,terrore,smarrimento e solitudine.
Non sono un appassionata di questo tipo di saghe,ma il primo libro mi era piaciuto allora ho letto anche il secondo che mi ha presa davvero tanto,ora inizierò a leggere il terzo,ed infine leggerò il prequel.
Questa saga non è la solita storia del doversi salvare la pelle intermezzata da una storia d’amore travagliata e ostacolata fino alla nausea.
In questa saga trovo molti elementi utili per la crescita personale,come questa continua testardaggine sul non volersi mai e mai arrendersi.
Credo sia molto utile imparare queste cose,e questi libri le insegnano nella maniera più cruda e intensa che ci sia.
Sinceramente,leggendo di Thomas e dei suoi amici che non si arrendono mai ne mai pensano lontanamente di farlo,non si può non essere presi da un senso di coraggio crescente.
Avrei dovuto leggere questi libri quattro o cinque mesi fa,mi sarebbero stati molto utili allora,ma anche adesso mi stanno insegnando molto.
Thomas alzò lo sguardo e lo vide in piedi
sulla porta. «Non ci riesco a stare lì fuori.
Parlano tutti insieme come dei bambini
dell’asilo. Che dicano quello che vogliono,
tanto lo sappiamo cosa dobbiamo fare.»
Minho gli si avvicinò e appoggiò le spalle al
muro. «Non sei tu mister Contento? Senti,
amico, quei pive lì fuori sono coraggiosi
quanto te. Ognuno di noi attraverserà quel…
come cavolo l’ha chiamato?… domani
mattina. Chi se ne frega se vogliono spaccarsi
la gola a furia di parlarne?»
P.S. Penso di essermi follemente innamorata di Minho 😀