Pubblicato in: Creatività su Carta, Vita

Love Disenchanted.

Non ho mai parlato esplicitamente di ciò che mi è successo in questi mesi e che mi ha traumatizzata,ma dalle mie parole si è capito ovviamente.

Sapete,non è facile parlarne,fin da quando è iniziato tutto è stato difficile parlarne forse perchè non men ne rendevo davvero conto e continuo a sperare che non fosse vero.
Perfino ora lo spero,ogni tanto mi sveglio e inconsciamente prendo il telefono per chiamare F. come facevo ogni mattina prima,poi vedo che il suo numero in Rubrica non c’è più e mi rendo conto che quello che è successo non è nella mia fantasia ma è nella realtà.
A Dicembre scoppiavo a piangere quando mi rendevo conto che non c’era nessun numero da chiamare,adesso mi metto a ridere per quanto sono sbadata e stupida.
Sono cosi stupida che ci spero ancora lontanamente,non so neanche come faccio ma lontanamente ci spero ancora,nei momenti vuoti mi attacco a qualche spiraglio immaginario. Ma non dovrei,non dovrei attaccarmi a nessuno spiraglio perchè sono stata al suo funerale ed è stupido sperarci ancora.
Quando sono stata dallo psicologo mi ha detto che era normale che avessi queste reazioni perchè perdere una persona che era cosi presente nella mia vita mi aveva destabilizzata.
Sto cercando di capire che non devo sperare,sto pensando invece di fare le cose che lui non ha potuto fare o che avrebbe voluto io facessi,in questo modo ho la realtà costantemente davanti agli occhi.
Per esempio,sto traducendo tutte le lettere che aveva scritto per la sua band preferita e mi sono prefissata di consegnarle personalmente al suo caro chitarrista preferito. Ho ancora dei dubbi su come farò,ma porterò a termine la mia missione prima o poi,per lui,unicamente per lui,tanto a me non importa niente di andare a vedere un concerto degli Avenged Sevenfold…no,non mi importa proprio,lo faccio solo per F.
Occupandomi di questa faccenda delle lettere ho realtà sempre davanti a me,forse alla fine mi servirà davvero a stare meglio tenere bene a mente ciò che è successo e non fantasticarci troppo.

Ciò che è successo…
…Credo sia venuta l’ora di scriverlo e liberarmi completamente da questo peso.
Ma per liberarmi di tutto devo partire da qualche mese prima della fine,almeno da Giugno scorso.

Giugno 2014
A Giugno dell’anno scorso ero sola,ero già abbastanza triste per la mancanza di F che era andato a Padova a stare con suo padre per un pò,quando mio padre fu chiamato per andare a lavorare l’estate fuori città.
Lui decise di non portarmi con lui perchè “sei troppo piccola”,ed io senza mio padre a casa mi sentivo solissima.
Ero preoccupata anche per F che aveva conosciuto suo padre da pochi mesi visto che il bastardo si era ripresentato nella sua vita dopo sedici anni di assenza completa e avevo paura rimanesse deluso da questa figura la quale aveva sempre sentito fortemente la mancanza.

Così fu infatti,a Luglio tornò a Taranto per passare l’estate a casa di sua madre.
Il padre lo mise di fronte ad una scelta,doveva decidere se restare con lui a Padova o ritornare definitivamente a Taranto a vivere con sua madre.
Nonostante non volessi essere messa in mezzo in questa situazione,lui mi mise in mezzo decidendo che sarebbe rimasto a Taranto e la motivazione principale ero io. Disse che anche se aveva fatto nuove amicizie a Padova,sentiva troppo la mia mancanza e non poteva assolutamente lasciarmi in quelle condizioni,visto che ero già triste per me.

L’estate scorsa è stata proprio un bel casino.
Mio padre che non c’era ed io che mi sentivo sola.
Mia sorella che era incinta che ci ha fatto preoccupare tutti e che ogni tanto litigava con il marito e dormiva a casa nostra.
Mio fratello che non si faceva vedere ne sentire,come se fosse morto,come se noi avessimo fatto qualcosa di sbagliato nei suoi confronti.
Ed infine F,che tornato da Padova era cambiato e più passavano i giorni più lo vedevo agitato e inquieto.

Ci vedevamo ogni santo giorno e notai vari cambiamenti del suo umore.
Appena tornato dal nord era piuttosto eccitato dai posti nuovi che aveva visto e dai concerti ai quali era andato ma ancora di più era felice di rivedermi e non smetteva di abbracciarmi e voler passare tempo con me.
L’estate dei concerti la potrei chiamare xD Abbiamo visto di pomeriggio in pomeriggio tutti i concerti che aveva in dvd ed io ascoltavo attentamente i suoi racconti sulla band che stava cantando.

Dopo poco però notai che c’era qualcosa che non andava in lui,se gli chiedevo di suo padre diventava restio e a volte non mi rispondeva proprio e cambiava argomento. Non cercai di approfondire troppo pensando di essere inopportuna visto che sapevo che se c’era qualcosa che non andava me l’avrebbe detta lui di sua spontanea volontà. Ed infatti non mancò a sputare il rospo qualche tempo dopo.
Era rimasto deluso dal padre che adesso riteneva un uomo freddo e senza sentimenti,mi disse che avrebbe preferito non conoscerlo mai e dopo anni ed anni di sue lamentele per l’assenza del padre rimasi sconcertata da questa sua affermazione.
L’avevo visto soffrire ogni volta che mi vedeva abbracciare mio padre,avevo visto tutta la rabbia che aveva covato negli anni nei confronti del mondo intero e di suo padre che non c’era,e se adesso arrivava a dirmi che non avrebbe mai voluto conoscerlo voleva dire che quell’uomo era davvero sgradevole.
Più tardi me ne resi conto da me.

A fine estate poi abbiamo fatto un passo che non avremmo mai dovuto fare a mio avviso.
Ci siamo spinti troppo oltre e lui ne è rimasto traumatizzato.
Non eravamo pronti ed eravamo troppo insicuri tutti e due per fare una cosa del genere.
Inutile pensare che le nostre insicurezze insieme si sarebbero auto annullate,cavolate,non è stato affatto cosi.
Io non ne sono rimasta traumatizzata all’inizio ma ora come ora avrei preferito non averlo mai fatto.
A inizio Settembre ha avuto una delle sue crisi depressive ed è iniziato il calvario.

Intanto mi aveva convinta anche a prendere il caro G. come batterista per la nostra band e questo peggiorò ulteriormente le cose.
La metà del tempo delle prove che abbiamo fatto a Settembre è passata con litigi e battibecchi tra me e G.
Io cercavo di resistere e sopportare anche per il bene di F,perchè lo vedevo felice quando suonavamo.

Quegli ultimi tre mesi sono stati un inferno,un inferno che mi ha preparata all’oscurità completa.

Ogni giorno era più triste e aveva continuamente paura di andare a scuola o uscire soltanto di casa.
Era arrivato al punto che non usciva più di casa se non c’ero io.
Nonostante io pensassi di essere la causa della sua depressione,lui si era completamente attaccato a me e aveva costantemente bisogno di me per qualsiasi cosa. Si stava lasciando andare ed io per aiutarlo facevo tutto quello che mi chiedeva.
Lo accompagnavo a scuola quando se la sentiva di andare,lo accompagnavo dallo psichiatra due volte a settimana e gli ricordavo sempre di prendere le medicine. Lui era diventato completamente dipendente da me e se non stavamo insieme allora state sicuri che stavamo parlando a telefono o ci stavamo scrivendo qualche mail.
Di tutte le crisi depressive che aveva avuto nella sua vita questa di gran lunga la peggiore,e mi rendevo conto che ne ero io la causa in qualche modo,lui contava su di me per vivere ma io che stavo già abbastanza male per me non riuscivo ad aiutarlo concretamente.

Io lo aiutavo con tutto il cuore e cercavo sempre di rallegrarlo,in tutti modi ci provavo,perfino con quelle storie strampalate che mi faceva scrivere,ma lui ormai si stava già trascinando su di me. Stava andando avanti con la sua vita,si,studiava e suonava,ma sul suo volto non ho più visto un vero sorriso da quando tornò da Padova.
Penso che era rimasto davvero traumatizzato dai comportamenti del padre e alla fine si sarebbe dovuto spezzare comunque qualcosa.
Era talmente fragile,era cosi indifeso e innocente che io accanto a lui mi sentivo una bastarda piena di speranze per il futuro.

In quei mesi ha iniziato a portarmi con lui sull’orlo del baratro,poi lui si è buttato ed io sono rimasta sola a guardare l’abisso nel quale era sprofondato.
Ci sono caduta anche io in quell’abisso ma sono riuscita a risalire prima che fosse troppo tardi.

La notte del 7 Novembre si è suicidato.
Odio questa parola ma non esistano sinonimi adatti,è una parola bruttissima e bruttissimo è stato l’impatto che ha avuto su di me.
Non voglio stare a spiegare nei dettagli quello che ha fatto ma ancora mi chiedo perchè abbia preso tutte quelle medicine,lui che odiava prendere gli psicofarmaci che gli prescrivevano.

Io la mattina dopo fui svegliata da mia madre che non mi disse subito cosa era successo,ma la sua faccia mi fece capire tutto.
Mi alzai di fretta e misi i primi vestiti che trovai,in quel momento pensavo “Devo andare da F,ha bisogno di me” ma inconsciamente sapevo già cosa era successo. Inutile dire che sono pessimista o che sono insensibile ad aver pensato subito al peggio,io lo conoscevo e conoscevo anche le espressioni di mia madre,sapevo che era successo qualcosa di molto grave.
Quando arrivai a casa sua c’era un pandemonio,la madre piangeva e gridava come un isterica la sorella la sorreggeva.
In quel momento non mi importava di niente e nessuno,dovevo vedere lui e sapere se stava bene allora chiesi semplicemente “Dov’è lui?” ma non mi arrivò mai nessuna risposta a quella domanda.
Se dovessi rispondere adesso a quella domanda direi che lui…è nel mio cuore.
E li sarà per sempre.

Dopo la sua morte ho passato mesi terribili e quando a Gennaio ho rischiato di perdere anche mio padre mi sono completamente ritrovata senza ragioni di vita.
Se ci ripenso ora a tutto quello che ho passato in questi mesi mi sembra cosi lontano,mi sembra sia successo in un altra vita,ma son sicura che tutto quel dolore mi sarà utile e mi è utile anche adesso.

Non avrei mai voluto vivere queste esperienze ma la vita va come va,lui ha deciso così ed io non posso far altro che rispettare la sua decisione ed andare avanti con la mia vita.
Facile a dirsi,difficile a farsi,già.
Ma alla fine ci sono riuscita ed ho ripreso completamente la vita nelle mie mani.
Ora posso affermare di stare anche meglio di quanto stessi a Giugno dell’anno scorso,meglio anche di due o tre anni prima.
Forse mi serviva uno scossone per iniziare davvero a vivere,anche se avrei preferito una leggera spinta invece che questo spintone che la vita mi ha dato.
Spinta o spintone,sono caduta in piedi e ringrazio la mia famiglia,la musica,gli amici e chiunque mi abbia aiutata a rimanere in piedi in questi mesi.
Perchè da soli di può essere forti,ma insieme si è invincibili.
Il nostro amore sembrava una favola incantata ma l’incantesimo alla fine si è spezzato.

P.S. Oggi credo di aver scritto peggio che in qualsiasi altro momento ma ricordare tutto quello che è successo mi destabilizza ancora la mente e non riesco bene ad esprimermi. Sorry.

Autore:

Blogger e studentessa. Iper appassionata di millemila cose. Donna dall'umore super instabile. 🧠Attivista per la salute mentale 💪Femminista intersezionale 🎨INTJ

Messo il tag:

11 pensieri riguardo “Love Disenchanted.

  1. È la prima volta che leggo un post su wp, cosi lungo, e leggerlo tutto. Perche leggendolo mi sono reso conto che hai scritto delle cose che mi riguardano personalemente. Me è la mia famiglia. È proprio vero che tutti, ma tuttii, proprio tutti soffrono. Proprio tutti. La felicità è una cosa che ci fa dimenticare le piccole cose probabilmente. Io come te non riesco ad esprimermi sui miei problemi.,vorrei che qualcuno entrasse nel mio blog,me scrivesse per me tutti i miei problemi. Come uno scrittore che scrive un libro e riesci a mettere un po di se è dei suoi problemi nel suo libro.
    Forse è così che ci si riescie a parlare di se. Parlando in terza persona. Non lo so, ma basta che se ne parli.
    Alcune cose non le ho capite ma non importa. Quello che c’era da capire è stato recepite.
    Un caro saluto.
    Giuseppe! 🙂

    1. Quando mi ci metto scrivo un sacco di cavolate ecco perchè il post è venuto cosi lungo,avrei voluto metterci qualche immagine come intermezzo ma non era proprio opportuno,quindi chi vuole se lo legge tutto o niente.

      Sarebbe stupendo se ci fosse uno scrittore capace che scrivesse dei nostri problemi,forse riusciremmo a capirne di più anche noi stessi 😀 Per ora mi accontento le mie emozioni nei testi delle canzoni,e ringrazio chi le scrive per essere capace di mettere nero su bianco ciò che provo senza neanche conoscermi.

      Magari tra qualche mese lo rivedrò questo post e correggerò un pò,ho bisogno ancora di tempo per riuscire ad esprimere bene tutto questo,è complicato.

      Un saluto anche a te 😉

      1. Ah be, di errori li ho scritti anche io. Ma chissenefrega hehe la fretta. Anzi, scritto senza riflettere. Ma scrivendo quello che avevo in testa. Di getto. Hai fatto bene a non mettere immagini, almeno per me parlo. Nel tuo caso ogni parola letta, spingeva a leggere le successive. Buona giornata..

  2. Tu non hai nessuna colpa per quello che è successo, ricordalo sempre! Lui ha deciso e nessuno avrebbe potuto far nulla, perchè quando si fa un passo del genere non vengono lanciati segnali evidenti. Chi vuole essere fermato cerca di farlo capire. Il tuo ragazzo non voleva essere fermato. Devi essere contenta di te stessa, perché gli sei stata vicino fino alla fine e gli hai reso più facili gli ultimi istanti. Non tutti l’avrebbero fatto. Tu sei stata forte e hai tenuto duro, per lui. Tira fuori la rabbia che hai verso te stessa e assolviti. Quando ci sarai riuscita vedrai le cose per quello che sono e riuscirai a piangerlo con tenerezza.

  3. Noi possiamo stare vicini agli altri, li possiamo consigliare, confortare, amare, detestare… ma non saremo mai gli altri, e non dobbiamo caricarci di responsabilitù non nostre.

    All turned quiet – I have been here before
    Lonely boy hiding behind the front door
    Friends have all gone home
    There’s my toy gun on the floor
    Come back Mum and Dad
    You’re growing apart
    You know that I’m growing up sad
    I need some attention
    I shoot into the light.

    Family Snapshot

Lascia un commento