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La beatitudine del palco

Quando cantavo alle feste dei miei amici con la mia band ricordo di aver scoperto e sperimentato una delle cose più rilassanti e suggestive della mia vita.

Il concerto finiva,la festa si spegneva e rimanevamo solo noi a smontare le nostre attrezzature sgangherate per poi tornarcene a casa.
La maggior parte delle volte il nostro batterista,G,si sedeva in un angolo e stava a guardarci sfaccendare mentre lui tirava sguardi ammiccanti alle ragazze semi svenute sui divani.
Una sera però le cose andarono diversamente.

Finito di suonare mi ero stavaccata sul divano del padrone di casa stanca morta e G si iniziò a lamentare per questo mio attimo di pigrizia.
Mi alzai e andai ad aiutarli,cosa che lui ovviamente non stava facendo ne aveva intenzione di fare.
Mentre sistemavo nella custodia la chitarra e tutti gli accessori del nostro chitarrista che era anche il mio fidanzato,quest’ultimo mi si avvicinò,mi disse che avrebbe sistemato tutto lui,che ero visibilmente stanca e che dovevo riposarmi.
Non so perchè,forse perchè non volevo andare a sedermi accanto a G,ma in quel momento pensai che sarei stata meglio li,li dove mi sentivo a casa,sul palco.
Mi sedetti ad un angolo del palco improvvisato che avevano costruito per noi e mi misi a guardare anche io mentre loro mettevano a posto.
Un quarto d’ora dopo era tutto sistemato nel furgone del nonno di G che era pronto a riaccompagnarci a casa,ma i ragazzi mi avevano persa.
Dovevamo uscire tutti insieme da quella casa ma io dissi loro che dovevo fare una cosa prima,loro pensarono che dovessi andare in bagno,invece restai sul palco.
Ero cosi stanca che l’unica cosa che mi attraeva era la superficie piana del palco,allora mi ci sdraiai sopra.
Quando mi trovarono ero mezza addormentata al centro del palco con le braccia spalancate come se stessi aspettando di abbracciare qualcuno.
Il mio fidanzato disse che probabilmente avevo bevuto in loro assenza e per questo ero un pò confusa ma non erano andate cosi le cose.

teatro-danza

Sdraiata in mezzo al palco avevo scoperto la sensazione più forte che avessi mai sentito in vita mia di pace e tranquillità.
Chiusi gli occhi e mi rilassai,attorno a me vedevo ciò che era successo poco tempo prima su quel palco,le canzoni che avevo cantato struggendomi e vedevo la vita scorrrermi davanti.
Quei pochi metri quadrati di palco improvvisato racchiudevano tutta la mia casa e tutto il mio piccolo ma felice mondo.

Nei miei pensieri vedevo il chitarrista suonare con tutta la rabbia che aveva dentro,e sentivo ancora addosso i suoi sguardi complici,poi aprii gli occhi e mi si presentò la realtà come un fulmine a ciel sereno.

Quello stesso chitarrista che stava in piedi accanto a me e mi guardava un pò preoccupato ma per lo più arrabbiato.
Iniziai a ridacchiare in preda ad una strana euforia che mi stava crescendo dentro e lui mi prese per mano aiutandomi ad alzarmi.
Lui dichiarava che ero ubriaca mentre io lo guardavo capendo che l’unica cosa che mi stordiva era lui e la sua passione nella musica,quella passione che avevamo costruito insieme,quella passione che ardeva nei nostri cuori e che sembrava destinata a portarci da qualche parte in alto.
Quella stessa passione che non ha potuto niente contro la morte.

Non salgo su un palco,anche se diroccato,da molto tempo e non so se mi farebbe ancora lo stesso effetto stare sdraiata sul palco vuoto a fine concerto. Sono cose che credo facciano parte di una vita passata che non posso più riacchiappare ormai.

Autore:

Blogger e studentessa. Iper appassionata di millemila cose. Donna dall'umore super instabile. 🧠Attivista per la salute mentale 💪Femminista intersezionale 🎨INTJ

4 pensieri riguardo “La beatitudine del palco

    1. Ah! Ci sono anche dei lati negativi,non pensare sia tutto rose e fiori xD Magari un giorno parlerò anche dei momenti pre concerto che non sono affatto piacevoli 😛

      1. ma certo che ci saranno momenti negativi ma vedi per me il rock ha sempre significato : libertà…figurati chi può condividerne “davvero” le note!!

      2. Libertà si,hai ragione u.u Mi lamento troppo,ma infondo so di essere fortunata nel mio piccolo a poter vivere la mia grande passione.

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